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GOMORRA regia di Matteo Garrone

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InsolitoEs     5 / 10  14/01/2010 15:38:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La Camorra dorme sonni tranquilli anche grazie a questo prodotto commerciale.
Questa non e' la vera camorra. Manca la P
alexava  14/01/2010 16:35:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
già... sarà per questo che Saviano è sotto scorta... è tanto richiedere un minimo di documentazione prima di affermare qualcosa?
InsolitoEs  14/01/2010 17:48:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
leggiti questo commento :

“Gomorra” e’ un quadro sbagliato e assai superficiale del movimento Camorristico meridionale, in questo caso rappresentato dalla Campania…

Il tema Camorra e’ sterminato, il regista riporta sulla scena vicende di un sarto e di ragazzini “ambiziosi”…

“Gomorra” “cerca” di denunciare la Camorra ma i risultati sono deficitarii con una “ragnatela” di episodi che si intrecciano stile “Pulp fiction”.

Oltre alle immense carenze del contenuto denoto una miriade di difetti tecnici.
Attori penosi e irritanti, canzoncine buttate a caso nel film cercano vanamente di coinvolgere e sconvolgere lo spettatore…
Il regista abusa sul fenomeno Camorra e rappresenta, idealizza una incredibile, paradossale, inverosimile cornice di drammaticità, rozzezza e di oscurità…
I “cori”, le urla si ripetono sistematicamente nel film, il tutto e’ enfatizzato a livelli cosmici, ma il “disegno” della Regia e’ quello di “ipnotizzare” la massa con scene “belle” e “struggenti”...

A Me sinceramente il film non convince minimamente, il regista non offre un prodotto definito ma si limita ad offrire un film che tratta “parallelamente” e vagamente il problema Camorra in Campania.

Le attenzioni cadono su due ragazzini che vogliono diventare miti (come Tony Montana)…
La teoria criminale si esalta nella pratica, la giovane coppia sarà protagonista di piccoli “sgarri” e sarà vittima di “vendette”; la pellicola inoltre e’ (quasi sempre) una specie di documentario che riporta episodi banali collegati ovviamente all’organizzazione…

Ma il “viaggio” del regista e’ un percorso astratto e puramente commerciale; a tratti “Gomorra” risulta essere ripetitivo e inutile.
Non trovo pregi in questa pellicola, l’episodio del sarto e’ la metafora del potere Napoletano nella moda, episodio veramente inconcludente che “viaggia” su altri binari, ovvero sui movimenti commerciali (abusivi) Campani a Mio parere fuori contesto e troppo lontani...
Il sarto si “vende” ai cinesi (ogni lezione e’ pagata duemila euro) e insegna loro l’arte di produrre abiti di alta moda simili, o meglio uguali a quelli originali; ma tale movimento rappresenta un ipotetico “sorpasso” economico dei cinesi che possono battere i Napoletani come numero di manodopera e dunque fornire un immenso numero di “copie” di vestiti che venduti su larga scala fanno cadere l’economia Napoletana che si basa sulla qualità e su una quantità (manodopera) relativamente limitata…
Da questo argomento si capisce l’intenzione, lo scopo di “Gomorra”, il film se ne fotte del vero, tangibile problema Camorra e tratta argomenti staccati e puramente inutili.
Altre icone (come Don Ciro) svolgono funzioni poco importanti e davvero poco interessanti, in gergo la Regia/scrittore fanno molto fumo e poco arrosto…

Il finale ( i vari finali) del film girano intorno alla retorica e alla drammaticità estrema, ma in effetti il “succo” del tutto e’ solo un miraggio, tanto, troppo fumo e poca concretezza…

Il film vuoto e banale non colpisce minimamente Me; inoltre e’ fatta una cattivissima pubblicità a Napoli e Campania, il film e’ troppo declamatorio e a tratti falso e ridondante.

Episodi sciocchi e frivoli compongono il film, la parte dello smaltimento rifiuti del Nord e’ forse una delle migliori parti del film con discrete trovate della Regia che quasi metaforicamente denuncia il problema.

La lista dei difetti (immensa) trova gloria anche sul piano delle recitazioni…
Il film in Lingua Napoletana risulta essere suggestivo ma a volte ridicolo…
Non mancheranno parlate Napoletane quasi “italianizzate” dalla Regia, davvero irritante!

Il film inoltre offre stralci della guerra “scissionistica” Napoletana, questa parte assai superficiale si basa solo su scene precettistiche e assai vuote.
“Gomorra” dunque non riesce a rappresentare niente di concreto, giro astratto e retorico intorno alla Camorra…
Il film di “camorristico” ha ben poco, “Gomorra” tratta tematiche “vuote” e non tratta il vero problema…

La potenziale forza della Camorra nasce dalla corruzione politica, rappresentiamo, riportiamo sulla scena dunque “complotti” “Politica-Camorra” e tiriamo in mezzo lo Stato…

L’emozione, la tensione, la meraviglia in questo film e’ inesistente, inoltre atmosfere estremamente cupe ed eccessivamente drammatiche risultano essere una pecca (abbastanza grande) nell’economia cinematografica del prodotto.

“Gomorra” nasce dal libro di Saviano, il visionario scrittore non tratta il vero problema ma parla del problema economico Campano che si estende nel mondo a dismisura (ma che nel contesto non dovrebbe essere preso in considerazione) esploso nel ventre Camorristico, la Camorra e’ potente economicamente, ha organizzazione, tattica…
Quindi la sfida di Saviano “sorpassa” il problema “interno” della Camorra fatto di corruzione, morte e si lancia a capofitto nel “Boom” economico della Camorra che regna sovrana in Italia e nel mondo.
Dunque il progetto non e’ quello di denunciare il concreto ovvero la morte e la fame in Campania ma quello di denunciare le “azioni” imprenditoriali della Camorra, il tutto cade inesorabilmente in discorsi differenti e non collegabili a quello (ipoteticamente) principale, l’obbiettivo e’ in pratica quello di raccontare e denunciare una “nascita” imprenditoriale che bene o male fa girare l’economia di tutto il mondo, da ciò si ritorna (o meglio si arriva) a parlare dei danni “paralleli”, per certi versi “consequenziali” accaduti a Napoli.
Nella città Partenopea la miseria abbonda, ma e’ inutile addossare tutte le colpe ai movimenti criminali, lo Stato non riesce a gestire niente e se la politica e la “tattica” governativa manca si scivola pericolosamente in situazioni poco felici, più Stato pulito e di conseguenza meno Camorra…
Evitando i giri di parole (come Saviano e Garrone) Voglio dire che lo Stato è la piu’ grande Camorra, criminalità e politica si fondono e la massa rappresentata in primis da Napoli e “passivamente” dal resto delle persone ne paga le care conclusioni…

In fin dei conti “Gomorra” resta un prodotto Solo commerciale che magari cerca di guadagnare più dell’organizzazione stessa citata e diffamata per tutto tempo…

Giuseppe Tornatore invece riuscì a generare un film utile, il regista si basava sulla vita di Cutolo per poi arrivare o meglio penetrare violentemente nel disastro economico e sociale Campano, “formulando” un qualcosa di veramente concreto e pesante… altri tempi altra Regia…

JOKER1926