pier91 9 / 10 22/03/2013 21:17:25 » Rispondi Noi, lontanissimi da quei luoghi, da quei volti, da quel fare, vorremo sempre costruire intorno ad essi dei castelli esistenziali. Eppure le quattro storie di Kobayashi hanno la bellezza eversiva della semplicità. Non c'è nulla di smisurato, divino, umano nelle splendide vedute fittizie de "La donna della neve"; sono memorabili proprio perché impongono seraficamente un limite a cui non siamo abituati, una fine, un contorno, e ribadiscono tuttavia il loro costruito splendore. Il film è splendido, pura magnifica enunciazione.