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AVVENNE DOMANI regia di René Clair

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steven23     7½ / 10  16/08/2014 14:48:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lawrence Stevens è un giornalista come tanti altri, in più a rischio licenziamento per la fatica con la quale fornisce al suo direttore nuovi scoop. Una sera, in compagnia di alcuni suoi colleghi e di un vecchio archivista, si trova a discutere sugli eventuali lati positivi che potrebbe avere la capacità di prevedere il futuro, anche solo quello relativo agli accadimenti del giorno successivo. Sostiene che, per lui, non rappresenterebbe alcun problema anzi, ne è talmente convinto da esprimere una sorta di desiderio. Più tardi, quella notte, lo stesso archivista gli dona la copia di un giornale raccomandandogli di tenersela stretta e di leggerla con attenzione.
Scoprirà solamente il mattino seguente che il giornale trattava fatti che sarebbero accaduti proprio quel giorno facendolo con ventiquattrore di anticipo. A seguito di un iniziale diffidenza, Larry si troverà ben presto a sfruttare questa occasione; schivando abilmente qualche guaio relativo proprio a questa sua "preveggenza" l'uomo si sistema sia in ambito lavorativo che sentimentale fino a che non legge su uno di quei giornali la notizia del suo omicidio.

Si tratta della seconda pellicola di Clair che guardo dopo il precedente "Ho sposato una strega", e persiste anche qui la componente fantastica, stavolta sotto forma di un giornale che anticipa il futuro. La vicenda, nella sua apparente semplicità, risulta comunque chiara e lineare ma, soprattutto, estremamente moderna malgrado i settant'anni che la pellicola porta sulla schiena. Anni che, ripensando al modo in cui sono girate certe scene, sembrerebbero persino di più.
Ci sono parecchi passaggi piuttosto divertenti, i dialoghi mantengono sempre una certa brillantezza e nemmeno il limitato approfondimento psicologico dei protagonisti pesa troppo sul risultato finale, questo grazie proprio alla componente surreale e fantastica.
Il cast è di tutto rispetto: Powell convince, la Darnell mostra di saperci fare anche senza dover necessariamente sfoggiare il suo lato migliore, quello della donna sensuale e misteriosa (per inciso, è comunque magnifica), ma il migliore risulta Oakie, qui comprimario davvero di lusso. Degni di nota anche altri due personaggi, quali il direttore del giornale e l'odiosissimo ispettore di polizia.
In sostanza direi un film che rispecchia piuttosto fedelmente l'idea di cinema espressa più volte dallo stesso regista.
Vale senza dubbio la pena vederlo!
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  16/08/2014 19:51:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sei stato celere nel reperirlo e vederlo, era tanta la brama di rivedere la Darnell?! XD A proposito di attrici da togliere il fiato, di Clair ne avrai visto anche solo uno prima di questo tuttavia non ti si può dire sia andata male, altra attrice sottostimata, dalla vita dannata tanto per riallacciarsi alla Darnell, film rappresentativo di Veronica Lake, e purtroppo unico in cui ho potuto ammirare l'icona bionda.

Su Clair, se ti interessa approfondirlo, dai un occhio alla trasposizione dei 'Dieci piccoli indiani' nettamente migliore di quello di Pollock di vent'anni successivo. Un po tutta la carriera merita di essere vista, a partire dai 2 corti muti ('Entr'acte' e 'Parigi che dorme') però 3 gioiellini successivi al suo periodo americano, girati in patria sono 'Quartieri di lillà' che è la sua vetta poetica, 'Il silenzio è d'oro' lo troverai in francese sottotitolato, consiglio se vuoi conoscere uno dei migliori attori d'oltralpe, Maurice Chevalier. Infine un po per patriottismo che non guasta mai (con la Lollobrigida), e incluso nel pacchetto anche il Dean francese (Gérard Philipe) ti invito prima o poi a vedere 'Le Belle della notte'.




steven23  16/08/2014 20:21:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, in effetti la consapevolezza che nel cast ci fosse anche lei mi ha dato una spinta in più XD A tal proposito ho già recuperato pure "Sangue e Arena", che vedrò non appena possibile... poi lì c'è pure la Hayworth, quindi...
Circa Veronica Lake sì, conosco parecchio di lei... tempo fa ho letto per puro caso qualcosa sulla sua vita e la sua figura mi ha subito incuriosito. E circa la sua bellezza beh, se persino la Davis, non certo una delle attrici più facili ai complimenti, l'ha elogiata io cos'altro posso aggiungere... Posso invece aggiungere qualcosa sulla sua filmografia dato che ho visto "I dimenticati", "Il fuorilegge", "La dalia azzurra" e "La chiave di vetro"... i primi due sono i migliori e nel secondo la si vede recitare accanto al partner preferito, quel Ladd forse unico non solo a dimostrarsi protettivo nei suoi confronti, ma anche a parlare di lei con un certo rispetto... specie dopo l'affossamento della sua carriera a seguito de "Un'ora prima dell'alba".

Su Clair sì, credo proprio che vedrò altri suoi film e mi segno subito quelli da te citati.


steven23  16/08/2014 20:28:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra l'altro, ora che mi hai fatto pensare alla Lake, non ricordo nemmeno se li i film che ti ho citato li ho commentati tutti.
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  16/08/2014 21:08:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io sono pedantemente meticoloso, programmo qualsiasi cosa per tempo, dico questo poiché è un po andare contro il mio diktat visionare film slegati da una filmografia, ho bisogno di un fil rouge che li accomuni, in modo da avvertire l'evoluzione dello stile, della qualità, le tappe (tanti autori diversificano il loro cinema da un primo periodo in patria a quello hollywoodiano) per questo seguo le filmografie intere (ad esempio con De Toth, il marito regista, auspicavo di vederla 2 volte la Lake e invece non son riuscito a reperirli i 2 film in cui l'ha diretta), detto questo prima o poi ci arrivo, un po in ritardo ma ci arrivo ;) colgo il consiglio e anticipo Preston Sturges e Frank Tuttle che l'han diretta nel suo prime a quanto mi dici, purtroppo il suo successo non è perdurato che un lustro e già la carriera è cortissima.
L'aneddoto sul cambio di look è talmente assurdo (relativo alle operaie americane) che sembra una stramberia inventata, tu che l'hai vista anche più avanti può aver influito così tanto sul declino?




steven23  16/08/2014 21:28:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anch'io quando ho letto di quella volontà espressa dal governo sono rimasto assolutamente basito talmente la cosa sembrava stramba... ma direi che no, la cosa non ha influito o almeno, non in maniera pesate. Stiamo infatti parlando del '44, quando erano già due anni che mostrava i primi disturbi caratteriali e psichici... direi che, oltre a questo, ciò che può avere influito maggiormente sul suo declino è appunto la stroncatura del film sopra citato, avvenuta proprio nel '44 ma, soprattutto, la perdita del figlio appena nato un anno prima.
L'aneddoto del cambio di look sembra solamente un ulteriore accanimento verso qualcuno che aveva già parecchi problemi di suo, ma non credo abbia influito più di tanto, almeno non dal mio punto di vista. Anche perché nell'unico film che ho visto e che viene dopo questo aneddoto (La dalia azzurra) mi pare di ricordare avesse lo stesso tipo di acconciatura tenuto in precedenza.