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LA POLIZIA CHIEDE AIUTO regia di Massimo Dallamano

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KOMMANDOARDITI     7 / 10  09/08/2010 21:09:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Incipit. I titoli di testa scorrono sulle immagini dell'uscita da un istituto magistrale romano di tutte le studentesse : l'aria è allegra e spensierata, la gioventù è quella idealista e libertaria degli anni '70. Il tono di ciò che segue però precipita ogni entusiasmo iniziale : un gruppo di agenti fa irruzione in una polverosa soffitta di un palazzo cittadino, ritrovandosi davanti, con orrore, il corpo nudo e penzolante di una quindicenne impiccata ad una trave. Delle indagini si occcuperanno il tenace commissario Silvestri (Claudio Cassinelli) e la giovane sostituto procuratore Vittoria Stori (Giovanna Ralli). Dietro un fatto così tragico ed inspiegabile si cela in realtà un inquietante giro di sfruttamento sessuale ai danni di ragazze minorenni.
Tesissimo, ricattatorio, senza un attimo di tregua, LA POLIZIA CHIEDE AIUTO può considerarsi una fusione più che riuscita di thrilling sanguinario agli sgoccioli (vedasi l'oscura identità dell'assassino e la causa ignota dei suoi moventi) e poliziesco violento alla Lenzi/Massi , allora in fase ascendente.
Dopo le atmosfere raffinate, morbose, avvolgenti ed il ritmo lento del precedente giallo-krimi COSA AVETE FATTO A SOLANGE? (titolo che riecheggia l'inglese WHAT HAVE THEY DONE TO OUR DAUGHTERS? di questa sorta di sequel), Dallamano cambia decisamente marcia. Niente più introspezione psicologica, niente descrizione minuziosa degli ambienti, niente caratterizzazione sopraffina dei personaggi ; qui l'autore milanese concede solo figure stilizzate, appena abbozzate, alle prese con un susseguirsi spasmodico ed incalzante di situazioni crude e colpi di scena secchi e taglienti come rasoi.
Conservando l'eleganza e la precisione chirurgica della propria regia (anche per merito della fotografia funzionale di Franco Delli Colli), Dallamano, quasi spavaldamente, si prende il lusso di sguinzagliare ogni espediente a sua disposizione, anche il più scabroso e sgradevole, pur di mantenere il film sempre in bilico sul baratro dello shock. In questo senso le sequenze mozzafiato e al limite sono tante : il vertiginoso inseguimento tra scale e corridoi ospedalieri ripreso col grandangolo ; la breve ma nauseante ricomposizione autoptica dei tronconi di un corpo ridotto in pezzi ; l'ascolto delle stomachevoli registrazioni audio degli incontri mercenari tra anziani clienti e ragazzine ; lo strabiliante effetto della mannaiata "mozza-mano" (a mio parere, la scena splatter più bruscamente realistica di sempre !)
Pilastro fondamentale dell'intera pellicola è lo score implacabile del grande maestro Stelvio Cipriani (oramai sempre più vicino all'Olimpo dei vari Morricone, Rota e Goblin), che questa volta supera se stesso e si adopera in un lavoro impressionante, riprendendo anche parte delle composizioni realizzate per il precedente LA POLIZIA STA A GUARDARE (tra le quali l'opening theme, peraltro omaggiata da Tarantino nel suo DEATH PROOF) ed accompagnando passo passo l'ansimante climax delle vicende sino alla conclusione.
I personaggi principali non sono approfonditi, come già accennato, ma sono unicamente stereotipi asserviti alla primarietà della rappresentazione. Claudio Cassinelli (la cui triste sorte lo accomunò a quella del regista, dal momento che entrambi perirono in un incidente legato alle riprese di un film) si ritrova nel suo primo ruolo da commissario, un personaggio poco tratteggiato, severo, impulsivo, dai metodi spicci, in una certa maniera precursore del Maurizio Merli di ROMA VIOLENTA. Tra i comprimari di maggior rilievo ci sono naturalmente : Giovanna Ralli (nello stesso anno della sua partecipazione al ritratto storico-generazionale di C'ERAVAMO TANTO AMATI), nella parte insolita di un giudice donna al contempo maternamente indignata e battagliera ; Mario Adorf, lontano dai rocciosi e memorabili ruoli nelle opere di Di Leo, in una parte marginalmente delineata eppure convincentemente paterna e disincantata ; infine Franco Fabrizi, spregevole guardone del ceto benestante, che tornerà nei medesimi sudici panni con il successivo ed ancor più traumatizzante L'ULTIMO TRENO DELLA NOTTE.
Pur se anch'essi piegati all'impatto visivo/emozionale della pellicola, i temi trattati ed i messaggi di fondo sono tra i più scottanti ed urgenti del periodo : la contestazione studentesca armata ed il montante cannibalismo scandalistico delle testate giornalistiche ("Perchè pubblicare in prima pagina, sui quotidiani, l'ingrandimento della foto del cadavere di una adolescente nuda?" si interroga con rassegnazione la Sindoni) rimangono però sullo sfondo. Emergono meglio, invece, problematiche ben più serie come il preoccupante fenomeno in ascesa della prostituzione minorile, in parte snaturata escrescenza dell'emancipazione post-'68 (sesso in cambio di facile denaro con cui acquisire status-symbol modaioli ed una parvenza di raggiunta libertà dalle mancanze di un ambito famigliare inadeguato a tener testa ai mutati costumi dell'epoca) o quello delle ingerenze delle alte sfere politiche sull'operato delle Forze dell'Ordine, convogliate nel personaggio di Corrado Gaipa, nelle vesti, sempre più cinematograficamente consolidate, di "muro di gomma umano" tra potere (statale e criminale) e desiderio di giustizia/verità.
L'unico rammarico personale resta per un finale scarso ed assurdamente banale, che intacca l'impeccabilità e la coerenza stlistica preservata per tutta l'opera.
Giudicato malamente ad una prima ed inesperta visione, devo confessare di aver in seguito giustamente rivalutato LA POLIZIA CHIEDE AIUTO, riconoscendogli quella spettacolarità e quella sua presa angosciante innegabile.
Consigliatissimo !

P.S. : Palesi le attinenze contenutistiche del successivo ...A TUTTE LE AUTO DELLA POLIZIA di Mario Caiano, il cui soggetto fu tratto dal romanzo di Felisatti VIOLENZA A ROMA.
JOKER1926  09/08/2010 22:19:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora aspetto il tuo commento a "a tutte le auto della polizia", personalmente non mi ha convinto.
Comunque clicca sulla mia lista ci sono due nuovi film che dovresti conoscere abbastanza bene.
KOMMANDOARDITI  09/08/2010 22:41:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sicuramente non vale quanto questo (credo che più di 6 non meriti), essendone parecchio debitore (stesso splatter e stesse minorenni sfruttate, tra le quali una giovanissima Ilona Staller)
Però Sabato sfoggia un look settantiano da favola : camicie con collettoni enormi e pantaloni a zampa modello Tony Manero ! :-D

Ho visto i film che hai commentato e mi dispiace che proprio un film come UN MERCOLEDI' DA LEONI non ti abbia preso come doveva.
Rispetto comunque la tua opinione. ;-)
JOKER1926  09/08/2010 23:03:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sei una persona intelligente, lo si nota dall'analisi che fai non su un film ma su un personaggio (Sabato) di un film parlando di abbigliamento e modi! Complimenti veramente.
Comunque se vuoi parlarne di "Un mercoledi da leoni" ci sono.
KOMMANDOARDITI  09/08/2010 23:46:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, allora ti rispondo sul tuo commento al film.