IN BRUGES - LA COSCIENZA DELL'ASSASSINO regia di Martin McDonagh

Blutarski     8 / 10  16/12/2008 19:34:07 » Rispondi
In realtà non è un noir, più che altro un thriller/commedia comunque mi è piaciuto parecchio. Bruges è bella ci sono stato, però è soprattutto merito della fotografia (per me veramente buona, sarà che l'ho visto in hd anche se non full-hd) a renderla così magica, 'fiabesca' come nel film appare. In realtà è una cittadina fin troppo turistica, quasi finta. La trama è ben architettata e gioca molto nel prendere in giro lo spettatore (non mi riferisco solo al finale), con scene a dir poco assurde. In diverse parti del film infatti non nascondo che ho provato un grande stupore sia per come evolvevano i fatti sia per la crudezza di alcune scene, secondo me volutamente impossibili

SPOILER. Questo gioco con lo spettatore è evidente soprattutto nei dialoghi, nei ragionamenti esplici, surreali e ironici dei personaggi, nell'uso di una logica spietata che troviamo assurda in determinati momenti o fatti da un certo personaggio (come un criminale). Ma se da un lato il film sembra galleggiare in questa atmosfera surreale, dall'altro questa logica trova riscontro su un piano religioso (metaforico) del Giudizio Universale/Finale (paradiso/inferno/purgatorio). Un suggerimento che mi ha fatto pensare a questa interpretazione è la scena in cui appare il quadro di Bosch (che è spaventosamente surreale e onirico, ma che allo stesso tempo descrive in maniera esplicita il Giudizio Universale). In Bruges è una fiaba (nera) come richiamano certi elementi fiabeschi (il nano, così come l'ambientazione oppure l'andamento circolare della storia). Buone interpretazioni di tutti e tre gli attori e del nano. Finnies alla fine appare l'ultima mezzoretta ma che interpretazione ca.zzo, è veramente un grande!

Ah...un grazie di cuore a quei finocchi dei titolisti italiani per aver s*****to l'ennesimo titolo.