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SANGUEPAZZO regia di Marco Tullio Giordana

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LoSpaccone     5½ / 10  20/04/2009 12:17:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ennesimo film italiano che nonostante le buone idee di partenza e le lodevoli intenzioni non riesce a discostarsi più di tanto dalla fiction tv.
Il film infatti non coinvolge, è troppo didascalico nella ricostruzione degli eventi e non trasmette a dovere il dramma e i patimenti della coppia di protagonisti, le cui vicende (anche sentimentali) vengono trattate con superficialità e senza sfumature; non riesce a far emergere o creare (il cinema è anche finzione) la ricchezza narrativa dei personaggi principali e della loro storia che giustifichi il fatto di farne un film. A questo si sarebbe potuto in parte ovviare mettendo accanto al bravissimo Zingaretti almeno due attori in grado di tenergli testa, così da regalarci almeno qualche buona sequenza di recitazione, ma la Bellucci e Boni sono davvero poca cosa.
Ho trovato poi inutili ai fini del racconto e confusionari alcuni passaggi come quelli in cui compaiono Junio Valerio Borghese o Koch, vista l'approssimazione con cui è stata trattata l'adesione di Valenti a Salò e alla MAS.
Sul lato puramente storico, soprattutto sul modo in cui viene vista la lotta partigiana non riesco a comprenderne la visione generale. Alla fine l'impressione che ho avuto è che l'obiettivo di Giordana fosse quello di riflettere la parabola dell'Italia fascista nella parabola personale della coppia Valenti-Ferida, uccisi "per mano" di chi fino a poco tempo prima li aveva osannati. Una scelta narrativa tuttosommato apprezzabile e in teoria efficace, ma il modo in cui questa scelta viene sviluppata la rende poco credibile, costringendo lo spettatore ad accettarla fideisticamente. Di questo va tenuto conto se si vuole esprimere un giudizio storico sul film.
Salvano il film la prova di Zingaretti, una buona ricostruzione delle ambientazioni, la fotografia e l'aspetto divulgativo del film che comunque suscita l'attenzione verso una vicenda misconosciuta invogliando a saperne di più. Se lo si considera come fiction è un prodotto più che dignitoso.