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2019 - DOPO LA CADUTA DI NEW YORK regia di Sergio Martino

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dagon     5½ / 10  04/09/2016 17:55:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per questo film di Martino valgono un po' gli stessi discorsi fatti per "Endgame" di D'Amato. E' chiaro che stiamo sguazzando nel cinema di serie C, con svariate cadude nel trash. Forse è l'esponente di maggior spicco del post-atomico all'Italiana di quel periodo e, per non smentirsi, mischia "1997: Fuga da New York" con "Mad Max", rubacchiando qualcosa a "il pianeta delle scimmie" e a "la corsa della morte".
Il film dichiara subito la sua scrausità con un incipit che ci porta tra le rovine di una New York inscheletrita da una guerra nucleare che è palesissimamente un modellino, ma che sembra fatta bene se paragonata alla base in Alaska che comparirià pochi minuti dopo. Aria di poveracciata si respira ogni qualvolta compaia un raggio laser sparato da un fucile-balestra, o da una qualsivoglia altra arma, realizzato con effetti speciali tristissimi, accompagnati da un suono altrettanto patetico. I fucili poi, improvvisamente, da un certo punto in avanti, spareranno solo proiettili (sempre con il suono del laser).
La storia si snoda con non pochi nonsense e momenti che scivolano nel surreale. Nonostante tutto, viene condotto con un certo brio da Martino (ed in effetti è nettamente superiore -ammesso che questo voglia dire qualcosa- ad "Endgame") e, una volta che il film è stato adeguatamente contestualizzato, tutto sommato è perfino vedibile. Il protagonista simil Snake/Jena somiglia davvero a Kurt Russell, ma che non ha la benda nera sull'occhio, spostata su un altro personaggio (...a metterla sarebbe stato troppo "plagio", evidentemente)-
Per finire, potremo sghignazzare quanto vogliamo, ma, come Alien sgraffignò qualcosa a Terrore nello spazio, così Children of men qualcosa a questo 2019 deve sicuramente, a partire dall' uso di "Guernica".
Ovviamente il voto è altamente contestualizzato.