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WANTED - SCEGLI IL TUO DESTINO regia di Timur Bekmambetov

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Invia una mail all'autore del commento franx     3 / 10  15/07/2008 20:35:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film sembrava volgere alla filosofia corretta fino a circa un minuto dalla fine, spiegando, cioè, che il bene e il male si nascondono un po' dovunque indipendentemente se in un ufficio o in una brancata di supereroi e che il fato se ne frega altamente di chi ha sotto.
Spiegando che un padre vuole solo la tranquillità e la pace dei suoi figli (anche in un ufficio del cavolo) e che questa dipende solo da ciò che uno ha in testa e non dalle sue azioni.

Poi l'invito del protagonista a noi povere nullità a prendere in mano la nostra vita e fare qualcosa per cambiarla.

Film davvero "pericoloso".
Nel senso semiserio del termine.
Per spirito di emulazione a qualcuno potrebbe venire in mente di riscattare la sua vita normale (e quindi da buttare e inutile) compiendo qualche atto malsano.
Infatti la filosofia che si propone di porgere allo spettatore è a dir poco oscena.
Comicierò dalla domanda finale del protagonista: "voi che casso avete fatto ultimamente?", gli risponderò fingendo che sia un personaggio vero e che possa davvero far curvare le pallottole.
Beh sono proprio le vite normali, i miliardi di vite normali, anche se frustrate e "trasparenti" che fanno la storia, molto di più che il singolo supereroe.
E condurre una vita normale è assai più difficile e lodevole che sfruttare qualche dono venuto senza merito.

Piuttosto pensa a dove trovare i soldi per andare a fare la spesa, visto che hai il conto azzerato, perchè la fame e la sete non aiutano a far curvare le pallottole.
Lord_Trashone  16/07/2008 00:17:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Franx, ti do una notizia, forse sarà sconvolgente ma faresti meglio a sentirla: è un film, per di più un film d'azione fantastico, non ha nessuna pretesa realistica e la battuta del film del protagonista è in linea con tutto il film.
Cosa ti aspettavi dicesse?
"Ragazzi, occhio a quello che succede in Darfur!
E voi si che siete gli eroi di queste vite da schifo!"
E' un film volutamente "coatto" con un finale molto più coatto...
Invia una mail all'autore del commento franx  16/07/2008 08:23:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai ragione, ma non volevo ammantare il film di un significato che non ha.

Di giustizieri se ne sono visti di moolto meglio.
alle pallottole che curvano ci devono stare attenti perchè curva dopo curva potrebbero tornare indietro.

Con il mio sfoghetto mi volevo semplicemente scagliare contro questo clichè della vita piatta inutile e monotona degli uffici americani (e italiani? E mondiali) che in molti film viene riscattata nei modi più strambi come se fosse una forma di terribile agonia dell'anima.
Per questo e per il fatto che vedo ottimi attori americani, tra cui la moglie di Pitt sempre incinta TROMB RAIDER e sempre con la stessa espressione alla TROMB RAIDER (i due personaggi sono simili), sprecati in film la cui originalità (e non parlo della storia) è pari a quella di uno scaldabagno.
Bronn  18/07/2008 07:03:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...io capisco il tuo punto di vista, ma la monotonia della vita di ufficio (o quella della fabbrica, o di qualsiasi altro luogo di lavoro di questo genere) E' la morte dell'anima, la sua costante ed ineluttabile agonia...agonia non casuale, mo voluta dal sistema in quanto una massa preoccupata solo di trovare i soldi per la spesa, l'affitto, la macchina e le ferie (necessità comunque create dal sistema) è tranquillamente gestibile...
Non condivido assolutamente la tua difesa a spada tratta della mediocrità: tutti dovremmo riuscire a "vivere" cercando di trarre qualcosa di buono dalla nostra vita (e lascia stare i doni piovuti dal cielo), e non limitarci ad una piatta e grigia sopravvivenza coltivando il nostro orticello che tanto generosamente ci viene dato in concessione...le vite normali, frustrate e (come le chiami con buona dose di ipocrisia tu) trasparenti non fanno la storia, la subiscono...
Questo non c'entra nulla con il film, che non ho visto: è grazie a mentalità come la tua che le principali preoccupazioni quotidiane della maggioranza delle persone sono rivolte alla partita o alle c.azz.ate propinate dalla tv-spazzatura imperante...
ed io non ho nè soldi da buttare nè doni piovuti dal cielo: solo sogni... e voglio rivendicare il sacrosanto diritto ad una vita piena e dignitosa.
Soprassediamo poi sul commento "film pericoloso", perchè qui siamo davvero alla parodia dell'intelletto: il vero pericolo è considerare un film pericoloso...
Invia una mail all'autore del commento franx  18/07/2008 19:01:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Benissimo, sono un ********, mediocre, ecc. E meno male che ci sei tu a mostrarmi la buona strada.
Ti auguro con tutto il cuore di condurre una vita non monotona.
E di prendere il gusto pieno della vita (AMARO AVERNA), di NON coltivare mai troppo il tuo orticello e di non guardare mai la TV spazzatura e di non essere MAI ipocrita (come me).
E che la luce della tua vita possa illuminare le nostre, buie e bovine.

Ma sappi che chi prova un senso di frustrazione e che considera la sua vita (o quella di altri) piatta e monotona (e sicuramente non è il tuo caso) in generale è LA vittima del sistema, figlio della società del benessere per cui il LAVORO ha perso di significato.
Ed è LUI che si rin********sce di CALCIO.
Bronn  21/07/2008 08:11:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eheheh...a quanto pare abbiamo la coda di paglia...
il tuo sarcasmo da quattro soldi e la tua filosofia spicciola non mi interessano: ho solo espresso il mio punto di vista, che è conseguenza diretta dell'osservazione di ciò che mi circonda (probabilmente vivo nel posto peggiore dell'uiniverso)...
Non ho nessuna intenzione di elevarmi a faro della civiltà (già faccio fatica a trovare la mia, di strada), ma non credo occorra essere dei geni per capire che non c'è NIENTE di cui andare fieri nel donare la propria esistenza ad una fabbrica, ad un ufficio, o a qualsiasi altra attività che, a conti fatti, ci sentiamo costretti ad accettare a causa di forze maggiori...
Non ho niente contro il lavoro in sè: è il sistema-lavoro, e tutti i meccanismi di sudditanza psicologica che induce, a disgustarmi...

ma questa non credo sia la sede adatta per discutere dei miei punti di vista in merito a questo genere di questioni, nè mi interessa innescare polemiche sterili: per me, la cosa si chiude qui

PS: l'amaro Averna, nemmeno mi piace, pensa te... cmq, touchè per la frase ;-)
Invia una mail all'autore del commento franx  21/07/2008 21:26:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho nessuna coda di paglia.
Fin dall'inizio della storia l'uomo per mangiare ha dovuto lavorare e ha dovuto quindi sopportare umiliazioni sia fisiche che morali.
La vita è fatica.
Per fortuna oggi abbiamo anche momenti di relax, proprio perchè non siamo più schiavi e se le piccole frustrazioni quotidiane già bastano per dire che non c'è nulla di cui andare fieri nel dedicare la propria vita a lavorare e che siamo costretti...beh vuol dire che siamo ormai del tutto smidollati, che non conosciamo minimamente il significato della parola "costrizione" e che il benessere ci ha ottenebrato il cervello.
Ma spero sul serio che non sia così altrimenti è davvero la fine di tutto.

Quando uno si sveglia la mattina e svolge le sue funzioni quotidiane (oltre a mangiare, bere e ******) contribuisce al progresso della società che è sempre venuto e verrà sempre unicamente dal lavoro (che sia manuale o intellettuale).

NON ESISTONO FALSE VITE O FALSI LAVORI: ESISTONO FALSI UOMINI.