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FRONTIERS - AI CONFINI DELL'INFERNO regia di Xavier Gens

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refuse-resist     7 / 10  21/02/2009 22:57:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Signore e signori, compratevi uno scafandro di tela cerata ed entrate a vedere Frontiers . L'apice raggiunto da Xavier Gans nello slasher-movie francese contemporaneo è un trionfo di sangue ed efferatezze grandguignolesche da fare realmente spavento. Sullo sfondo di rivolte sociali modello banlieues, in una città che pare Parigi, tre ragazzi e una ragazza che hanno partecipato violentemente agli scontri fuggono dalla polizia correndo in auto verso il nord-est. Sulla loro strada incappano disgraziatamente in un Bates Motel che ha le sembianze e gli echi visivi postmoderni dell' Hostel di Eli Roth o ancor di più della fattoria di Non aprite quella porta di Tobe Hooper. Tra le straordinarie sfumature di ocra, marrone e giallo per gli interni e grigio-blu per gli esterni (contributo del direttore della fotografia Laurent Bares) sbuca la famigliola conservatrice governata con piglio autoritario dall'anziano padre nazista, zeppa di crocifissi e impegnata in una instancabile macelleria di esseri umani portata avanti da aitanti figlioli maschi e femmine. Questi folli ricercano la razza pura e la selezione non fa sconti a nessuno. Bandita ogni parvenza di horror spruzzato di comicità dissacrante, Frontiers è una discesa agli inferi citazionista e catartica, dove il bisogno fittizio d'ordine sociale (alla tv a reclamarlo c'è un ministro dell'interno che diventerà presidente della repubblica) viene direttamente proposto come massacro della ribellione. Il film avanza tra grandangoli, carrelli e un montaggio frenetico, parallelamente alla fuga dal macello da parte dei quattro: ogni ostacolo (ossia ogni componente della famiglia) richiede sforzi più meno riusciti tra chi ce la fa e chi ci rimette la pelle. Gens non ci risparmia nulla: teste che scoppiano, corpi segati in due, taglio di tendini e spappolamento di corpi. La conclusione è con qualcuno che sopravvive ma che inevitabilmente alza le mani di fronte al blocco stradale della polizia. Dalla padella alla brace come nel finale de La notte dei morti viventi di Romero. Principio filosofico e politico ispiratore di un piccolo sanguinante capolavoro.