amterme63 7 / 10 04/05/2008 23:03:21 » Rispondi Gli anni ’60 e ’70 del XX secolo sono stati
fondamentali per l’attuale modo di vivere. Negli anni ’60 si
è cercato di realizzare una sostanziale libertà politica e
sociale di tutti gli individui contro i poteri stabiliti e le rigide
gerarchie. La rivoluzione fu politica e sociale. Negli anni ’70 lo
sforzo è stato quello di liberare il comportamento e
l’interiorità umana da ogni costrizione moralistica. La
rivoluzione fu dei costumi. Il cinema contribuì molto attivamente
a questa liberazione culturale. Si celebrò la nuova libertà
producendo film dove si esibiva apertamente il piacere (fu
l’età d’oro del genere porno), in altri invece si
esaltò la conquista teorica di questo principio. Fu così che
nacque “Rocky Horror Picture Show”, dove si celebrava
l’avvento della morale libertaria sulle vecchie rigide convenzioni,
che allora nessuno rimpiangeva. Gli anni ’70 furono anche anni
molto fervidi dal punto di vista musicale. C’era grande varietà
di forme e stili, grande fantasia, grande interesse nei giovani per questa
forma di espressione artistica. La musica era sentita, era vissuta, era
parte della vita. Anche il cinema cercò di usare questo potentissimo
mezzo di espressione. I musical di quegli anni sono rimasti dei classici
per come si riuscì a fondere fantasia e bellezza nelle immagini con
musice e liriche molto suggestive e di grande potenza emotiva.
“Rocky Horror” è tuttora un piacevolissimo musical da
guardare, ma soprattutto rappresenta una testimonianza, un sunto di un
epoca. E’ strabiliante la modernità del film. Non si sente
assolutamente che ha più di trent’anni di età, proprio
perché introduce temi che ormai sono diventati di dominio comune
(anche se qualcuno oggi li vorrebbe rimettere in discussione). Il tema
principale è quello della dignità di qualsiasi gusto sessuale: i
ridicoli sono Brad e Janet, tutti perbenino, attaccati superficialmente
alle convenzioni; l’eroe è Frank Furter il quale vive come si
sente di vivere, cioè travestito, truccatissimo e di gusti bisex. La
sua figura troneggia nel film: è carismatico, ha fascino, riesce
anche a “incantare” e a sciogliere le mammoline Brad e Janet.
L’altro aspetto è l’esagerazione e il nobilitare le parti
“scure” dell’animo umano. In questo, il film annuncia il
gusto punk, come pure fa intuire l’avvento del genere horror
demenziale e del genere splatter. Inoltre testimonia l’inizio
dell’interesse al recupero delle icone del passato (era
l’epoca di American Graffiti e delle canzoni delle Ritchie Family).
A me la figura di Frank Furter ha fatto venire in mente il grande Freddy
Mercury. Del resto è incredibile come la puritana Inghilterra sia
riuscita in pochissimi anni a liberarsi delle zavorre del passato e a
passare all’avanguardia in Europa per libertà di costumi.
Complimenti.
wega 04/05/2008 23:19:49 » Rispondi Io me lo sono già pappato un'altra volta, non so te, ma
per tutte le 4 prime canzoni ho avuto ancora la stessa identica pelle
d'oca della prima volta.
wega 04/05/2008 23:16:27 » Rispondi Ehi, dì la verità che te lo sei visto perchè hai
letto che ho scritto delle te.tte della Sarandon!
amterme63 05/05/2008 19:34:28 » Rispondi Se tu sapessi la ragione perché guardo i film che commento ... La Sarandon versione anni '70 l'ho trovata molto bella (e brava) anche in Atlantic City.
wega 05/05/2008 19:49:35 » Rispondi scherzavo ovviamente...."Atlantic City" non l'ho visto però, a dir la verità sono un pò troppi i film che non ho visto.