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THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW regia di Jim Sharman

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Mr.619     9 / 10  16/09/2009 12:47:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avendo avuto il puro piacere di assistere a cotale spettacolo policromatico inneggiante al "fetish" ed alla selezione idealistica grottesca più abbondante nella sua lingua originale, un inglese scorrevole e sciolto opportunamete rispetto alla pochevolezza dei dialoghi ed alla moltitudine delle bellissime parti cantate, posso sicuramente affermare di aver goduto per novanta minuti della pellicola certamente maggiormente rilevante nel suo genere, caposaldo stabile e resistente all'erosione apportabile dagli anni ( il film risale al 1976) dell'intero filone cinematografico di carattere avanspettacolistico, resosi, nella scena finale, persino metateatrale.La storia trae inizio da una giovane coppia, che, accidentalmente, si trova ad imbattersi nella notte certamente più bislacca ed offuscata della loro vita.Entrando nella realtà immaginifica del sadico, ma al contempo malinconicamente addolorato, dottor Frank-n-Furter, si appropinqueranno reciprocamente ad un mondo pseudo-parallelo in cui non è posto limite alcuno alla fantasia più fervida, alle ossessoni più morbose ed alle mutazioni più oscene e sfrenate: una costruzione all'interno della quale l'ossimoro diventa abitudine, il dissimile diventa simile, sino ad arrivare alla realizzazione dell'impossibile ( la ri-creazione della vita).Naturalmente, le citazioni a "Frankenstein", e a "La moglie di Frankenstein", di James Whale sono innumerevoli ( compresa l'abusata tematica dello scienziato folle e della perdita del limite razionale), con, quindi, rifacimenti di carattere artistico-estetico a "Dracula", adesso proiettato, come si vede nell'"ending" tipicamente fantascientifico, ad un'altezza celeste e galattica ( l'ascesa alla "Transilvania" e la triste caduta dell'antenna "RKO" nell'abisso dell'oblio).La suddetta opera non ha in sè peculiarità appartenenti ad una probabile corrente kitsch, nè tantomeno all'obbrobrio più aberrante: essa tutt'al più presenta un gusto per l'orrido, per il barocco ed insieme per il gotico squisitamente gradevole, soprattutto per coloro che, in un certo qual modo, sono cresciuti con i capolavori recanti i magniloquenti ed esimii nomi di attori quali Boris Karloff, Bela Lugosi, e Lon Chaney, veri maestri dell'antica tecnica dell'orrore e del terrore su celluloide.Ma, così come dettano i canoni imposti dal tempo, ogni generazione possiede una sua tendenza, una sua fase dell'istrionismo espressivo, cosa che, estremamente notabile, può essere appurata in questo bellissimo "The Rocky Horror Picture Show", dove non si ha riverenza alcuna nel ritrarre l'omo-transessualità come incidenza subinconscia al pensiero dell'uomo e, nella sua più grande escatologicizzazione, manifestabile alla stregua di inerte condizionalità della belluinità del proprio compotamento.Stupefacente.