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12 regia di Nikita Mikhalkov

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  29/04/2009 14:06:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dodici giurati devono decidere la sorte di un ragazzo ceceno accusato di aver ammazzato il padre adottivo.Nikita Mikhalkov rilegge “La parola ai giurati” di Lumet,contestualizzando la storia ai giorni nostri e sfruttandola come punto di partenza per rappresentare il proprio paese.
La pellicola è girata quasi totalmente in interni,più esattamente in una palestra scolastica adibita per l’occasione allo scopo.Pochissime le concessioni ad altre situazioni,il regista volge il suo sguardo al variegato gruppetto,destinato a decidere sulla vita di un ragazzo partendo da una convinzione solo in apparenza granitica,ovvero la colpevolezza,in realtà ben presto smontata da ragionamenti che insinuano l’ombra del dubbio tra i giurati,ribaltandone a più riprese le posizioni in merito.
Inizialmente “12” appare macchinoso,fatica ad ingranare,ma la cosa è voluta.Il regista vuole sminuire il dramma di fondo,l’atteggiamento “leggero” sta a sottolineare come la questione sia solo una formalità.I toni scanzonati,quasi bizzarri, che a tratti ricordano alcuni personaggi dei film di Kaurismaki,sono mirati a rendere bene l’incoscienza iniziale dei protagonisti .”12” prende quota con l’intervento di uno dei giurati,il quale induce a riflettere sulla decisione che stanno per prendere e sul compito che sono stati chiamati ad assolvere.
Sono molti gli spunti di riflessione che Mikhalkov propone.Attraverso le esperienze ed i racconti dei protagonisti illustra la Russia odierna,calcando la mano soprattutto sulle responsabilità di una società sempre più nelle mani di istituzioni inadeguate o corrotte,davanti alle quali l’uomo comune è lasciato solo a sguazzare nel suo menefreghismo.La solidarietà,la capacità di comunicazione reciproca e di far fronte comune si perdono attraverso un’umanità che guarda solo al proprio orticello nella speranza che questi non venga calpestato.
Mikhalkov a tratti risulta eccessivamente prolisso,il suo film non è certo facilmente digeribile ed il finale non sembra proprio indispensabile.Rimane comunque un bel lavoro,con momenti di tensione notevoli,girato con grande capacità e ben interpretato da attori efficaci a calarsi in un impianto di chiara derivazione teatrale.