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TUTTO SU MIA MADRE regia di Pedro Almodovar

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ULTRAVIOLENCE78     7 / 10  01/04/2008 13:55:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film molto positivo (forse troppo?), che fa seguire ai drammi personali dei vari soggetti un'avvenire ricco di speranza, secondo una sorta di disegno divino o del destino che condurrà gli stessi a ritrovare la strada della serenità.
Almodovar ha il grande pregio di trattare temi forti con grande leggerezza e ironia. "Tutto su mia madre", pur essendo un film dall'impianto eminentemente melodrammatico, è altresì caratterizzato da elementi grotteschi e ilari, che costituiscono il giusto contrasto alla tragicità dei fatti narrati. Lo stesso dramma della perdita di un figlio, che se analizzato isolatamente può essere considerato soltanto come fonte di indicibile sofferenza, nel contesto architettato dal regista assurge a evento "salvifico": la morte del giovane Esteban costituisce il momento tragico da cui origina un corso degli eventi dal quale trarrà beneficio una serie di soggetti legati allo stesso Esteban da un sottile e impercettibile filo. In questo succedersi di vicende, su cui si ha l'impressione che incomba un' imperscrutabile Volontà superiore (o più semplicemente l'imprevedibile elemento della Fortuna), vita e morte sono visti e raccontati come naturali accadimenti che fanno parte del ciclo dell'esistenza e che come tali vanno accettati; e proprio in questo ineluttabile avvicendarsi di inizio e di fine che sta il messaggio positivo di Almodovar, il quale ci propone la morte non come il termine ultimo bensì come il principio di qualcosa di nuovo. Gli stessi personaggi, tutti femminili (chi per natura chi per volontà propria) ad eccezione di Esteban, sembrano accettare con spontaneità questo stato delle cose e seguire il corso della vita riponendo fiducia nel futuro. Alla connotazione esistenzialista che caratterizza tutto il film fanno da contorno tematiche di stampo sociale, come la transessualità e la dipendenza dalle droghe, che vengono trattate "lateralmente" con grande tolleranza e senza emettere giudizi.
E' sicuramente un ottimo film, che tuttavia non mi è arrivato fino in fondo e non mi ha fatto gridare al capolavoro, forse per un certo sottosuolo "buonista" che lascia serpeggiare una (molto) larvata retorica. Inoltre, se è vero che sotto il profilo della struttura Almodovar si avvicina molto al cinema classico (peraltro qui omaggiato con le citazioni, tra le altre, di "Eva contro Eva" e "Un Tram che si chiama desiderio"), gli mancano tuttavia l'asciuttezza e la sobrietà proprie di un altro "classico vivente": Clint Eastwood.
Invia una mail all'autore del commento Enzo001  02/04/2008 21:04:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai fatto una bella analisi, ora, se non ti dispiace, esprimo la mia opinione in merito.
Ho visionato quasi tutte le pellicole di Almodovar e, come tu stesso hai affermato, egli è solito trattare temi forti con grande leggerezza ed ironia, senza emettere giudizi. Personalmente non ho visto in "Tutto su mia madre" alcun "sottosuolo buonista", la retorica non rientra, infatti, fra le caratteristiche del cinema almodovariano. Inoltre, non credo affatto che egli non abbia asciuttezza e sobrietà, direi il contrario! Ti inviterei a confrontare "Parla con lei" e "Million Dollar Baby"del grande Clint...
ULTRAVIOLENCE78  03/04/2008 15:33:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No affatto, è sempre bello e stimolante confrontarsi con chi ha opinioni diverse. "Tutto su mia madre" è incontrovertibilmente un bel film; tuttavia ci sono dei film che per quanto oggettivamente ben fatti non arrivano. A me è capitato con questa e altre pellicole ritenute generalmente dei capolavori (come ad esempio "Ombre rosse" di Ford). Nel caso di specie ho tentato di argomentare le mie perplessità sulla base di quelle che sono state le mie impressioni e rifacendomi, come esempio, allo stile di Eastwood. In linea di massima sono sempre stato un pò scettico sul cinema del "nuovo" panorama spagnolo (Amenabar, Almodovar, Inarritu); io sono per un tipo di linguaggio cinematografico più minimalista (vedi ad es. Van Sant, Herzog, Ozu, lo stesso Eastwood ecc...). In ogni caso, per esprimere un giudizio più compiuto, dovrei visionare più opere di questi autori spagnoli. Appena potrò, mi vedro "Parla con lei" che tu stesso mi hai consigliato. Ciao.
ULTRAVIOLENCE78  04/07/2008 00:44:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che poi, tra le altre cose, Inarritu è messicano e non spagnolo come l'ho erratamente classificato (sigh!).
Invia una mail all'autore del commento Enzo001  04/04/2008 16:56:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai ragione, "Tutto su mia madre" è incontrovertibilmente un bel film (fantastica la fotografia). Sei ovviamente libero di esprimere il tuo giudizio soggettivo, ci mancherebbe altro! Io, per esempio, ho sempre odiato "The Blues Brothers", da molti ritenuto un capolavoro. E, come stai facendo tu, non mi sono mai permesso di mettere in dubbio la bravura degli attori o criticare gli arrangiamenti musicali.
Non vorrei esprimere un giudizio su Amenabar, in quanto ho visto uno solo dei suoi film. Credo, però, ci siano delle differenze fra Inarritu e Almodovar, quest'ultimo, infatti, utilizza un linguaggio nettamente più minimalista. In "Amores Perros", ad esempio, Inarritu mette in scena una sorta di "spirale del dolore" dove i cani fungono da elemento catalizzatore dell'intera vicenda. Si tratta di una pellicola oserei dire "contorta" e difficile da interpretare, molto lontana dallo stile del maestro Almodovar, che preferisce agire "alla luce del sole" e in maniera più "cruda". In definitiva credo che egli sia molto più vicino alla sobrietà di Eastwood di quanto tu possa pensare. Confrontando "Parla con lei" e"Million dollar baby", noterai sicuramente la delicatezza propria di entrambe le pellicole (io ho amato maggiormente l'opera del regista spagnolo).
Ti saluto e mi scuso per la scrittura...