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L'ODIO regia di Mathieu Kassovitz

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VincVega     8½ / 10  16/03/2017 20:24:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rivedendo dopo anni "L'Odio", è venuto da chiedermi.. Ma Kassovitz che ha combinato? I successivi "I Fiumi di Porpora" e "Gothika" sono due mediocri film, come può aver compiuto una così marcata parabola discendente? Peccato perchè ne "L'Odio" dimostra di saperci fare sia dal punto di vista tecnico, che da quello creativo.
E' un racconto veramente ispirato quello della giornata dei tre sbandati della periferia parigina. Si sente l'odore dell'asfalto della Banlieue, del non saper come passare la giornata, degli scontri con la polizia che sono all'ordine del giorno. Kassovitz è uno dei primi a raccontare la realtà quotidiana dei dissidi in Francia, tema ancora molto attuale. La fotografia senza colori aumenta il degrado e il realismo di una vita senza futuro, anche se Kassovitz manda segnali come quello dei cartelloni pubblicitari mostrati con la scritta "The World is Yours" (poi modificato da Said in una scena...). Regia e sceneggiatura vanno di pari passo, tra virtuosismi (belli e funzionali) della prima e dialoghi assolutamente da ricordare della seconda, fino ad un finale improvviso e scioccante che chiude perfettamente le file della vicenda.
Stupende le interpretazioni dei tre protagonisti, colonna sonora da sballo (inclusa la stupenda "Nique La Police" di Cut Killer) e non mancano le citazioni cinefile, tra le più limpide quelle di "Taxi Driver", "Il Cacciatore" e "Non Aprite Quella Porta".
"L'Odio" è una di quelle pellicole che più si guardano, più si apprezzano. Ogni volta si aggiunge un momento, un dialogo, una scena che probabilmente si aveva notato solo marginalmente la volta prima. Lo stesso si può dire della regia di Mathieu Kassovitz, che al momento non ha più eguagliato (anche se parlano bene di "L'ordre et la morale", suo ultimo film).