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L'ODIO regia di Mathieu Kassovitz

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  05/05/2008 15:15:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo spaccato sulle tensioni sociali e razziali nella Francia delle banlieu parigine.Un film che nonostante abbia più di dieci anni appare mai come ora di grande attualità.
Fotografato in un suggestivo bianco e nero "L'odio" racconta l’epopea di tre ragazzi appartenenti a quei quartieri alveare che solitamente stanno alla periferia delle grandi città.Luoghi dove il solo cemento armato e la violenza paiono attecchire con grande vigore,panorami deprimenti fatti di colate cementizie e di miseria,dove combattere per poter costruire qualcosa di inevitabilemte effimero è all'ordine del giorno.
Da questi luoghi provengono Vinz,Hubert e Said tre figli dell’integrazione non avvenuta,tre giovani confusi ,animati da una rabbia spesso cieca ma anche fine a stessa e dettata da impulsi derivanti dall'esasperazione.I loro caratteri così diversi ma uniti sotto la stessa bandiera,quella della disperazione, ci trascinano in un mondo off limits,fatto di criminalità e soprusi,attraverso un racconto che si dipana durante lo svolgersi di una sola giornata in maniera serrata,senza cadute di tono.
L’odio genera odio e la violenza viene ripagata con la stessa moneta,Kassovitz gira un film duro che non lascia scampo,anzi aumenta la visione pessimista della società attuale mediante un accumulo di eventi sempre più deprecabili, sino all’inevitabile e durissimo epilogo.
Bravissimi gli attori,Vincent Cassel è come al solito eccellente ed il film meriterebbe di esser visto in lingua originale per meglio apprezzare lo slang della periferia.
Premiato nel ’95 a Cannes rimane il miglior lavoro di un regista che pare aver smarrito,speriamo momentaneamente,la sua migliore vena creativa.