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DANCER IN THE DARK regia di Lars Von Trier

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Freddy Krueger     8½ / 10  28/06/2007 14:36:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Semplicemente magnifico. Björk sinceramente la preferisco molto di più qui che nei suoi CD; guardandola mi sembrava di esser cieco pur io.
Chi ha rubato i titoli di testa nei primi tre minuti? ;-)
Freddy Krueger  25/03/2008 22:50:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci tengo ad aggiungere queste cose scritte da me prelevate in un post del forum.

Secondo me Dancer in the dark è un Capolavoro e vi spiego anche il perché: (attenzione agli spoiler)
Lars Von Trier ha una tecnica sbalorditiva, tantissimi particolari sono da scoprire. La cinepresa è movimentata proprio come la vita di Selma, ma quando lei sogna i musical allora il montaggio è perfettamente stabile, proprio come la felicità e la vita che tutti vorrebbero avere, ma a lei basta questa “valvola di sfogo”. Bjork, semplicemente fenomenale nella sua parte, è tenera e amabile come mai nessun personaggio è stato al cinema e per una volta mi piacciono pure le sue canzoni.
Le caratterizzazioni psicologiche sono magistrali, il regista non sbaglia niente nella sceneggiatura. Magari sembra banale che una donna voglia un figlio solo per averlo fra le braccia anche se si sa del male che erediterà, oppure sognare la musica ad occhi aperti, ma com’è possibile non dare ragione a Selma? Quante volte avete sognato di essere star? Quante volte avete desiderato qualcuno da amare o essere amati? Quante volte si è deboli nella vita, e poi si accetta la sconfitta crescendo? Se voi vi siete sempre risposti “poco” beh a me tanto, e mi sono calato perfettamente nella sua parte, è come se lei fosse un mio simile, mia sorella oppure io.
”non ci credo, non vedo pistole”
“ti aspetto alle tre. E ci vedo”
“perché all’improvviso le persone ballano? Io non lo farei mai”
“francamente non m’importa” (in realtà è l’incontrario, la protagonista vuole farsi forte)
”potrei sempre spararmi. Semplificherebbe tutto”
Frasi che struggono il cuore.
Probabilmente è anche una critica contro la pena di morte. E poi, il ruscello rosso come il sangue, la scena sconvolgente dell’uccisone, la scena finale che porta completamente al pianto, girata in modo che più maestrale non si può e la penultima canzone... Lars Von Trier è stato geniale.