kowalsky 8½ / 10 17/10/2008 19:09:12 » Rispondi Senza ombra di dubbio uno dei migliori film della stagione, e forse il miglior Darabond di sempre: nuovamente al servizio di King, ma stavolta senza eccessi buonisti (tutt'altro) il regista trova, dopo l'orrore invisibile dell'ultimo Shyamalan, la via per l'orrore celato inaugurato già da diversi autori in passato: un deja vu di fantascienza anni cinquanta (Arnold e affini) sposati a molte affinità Carpenteriane (non dimentichiamoci che già "La cosa" era un sequel di un noto film degli anni Cinquanta), senza dimenticare Hitchcock ("Gli uccelli") e certi film sul vietnam. "The mist" riesce miracolosamente a reggersi anche davanti all'incombenza - nella prima parte - di forzature, della sensazione fortunatamente presto rimossa che il tutto potesse sfociare nella parodia involontaria (cfr. l'insetto che rantola nei vestiti della "predicatrice" senza purtroppo arrecarle danno). Poi, vola alla grande, sfida tutti i meccanismi della paura, suscita angoscia e ammirazione, fino a un finale superlativo (spoiler) che rimarrà a lungo nella memoria, grazie anche alla straordinaria forza visionaria del regista. Emotivamente parlando, un film esaltante: allibisce e sgomenta la follia umana che non è meno sconvolgente di quella de "La notte del drive-in" di Landsdale, per intenderci. E' atroce assistere allo spettacolo degradante di un'umanità stretta in una morsa, al mostruoso fatalismo del supermarket (sopravvivere di cibo come unica impellente alternativa), alla spiritualità come ennesima variazione integralista dei nostri rancori/rimorsi, abile vettore di ulteriori violenze di stampo quasi sabbatico... ho provato stati d'animo diversi a vedere questo film, e confesso che spesso avrei voluto alzarmi dalla sedia e uscire dal cinema, incapace di reggere tanta schiavitù morale e tanto dolore interiore... la profana integralista religiosa sostituisce forse la rassicurante ornitologa de "Gli uccelli"? E che dire della spassosa e anziana ex-insegnante progressista, allora? Un'ottimo esempio di cinema che travalica gli stessi generi e scopre tutta la nudità morale dell'universo di oggi (o la scarsa affidabilità dei piani di sicurezza degli States, forse)
io l'ho trovato estremamente stupido,uccidere tutti quando non si è in pericolo di vita,cioè non gli tremava la terra sotto i piedi,non vi erano mostri nelle vicinanze nè rumori,perchè quell'atto,dopo aver rischiato di essere catturati più volte...mah,l'ho trovato quasi forzato...cioè quel tentativo di trasmettere obbligatoriamente un messaggio(quello della speranza) ma è davvero troppo forzato,tanto è vero che il protagonista deve fare un atto stupido. e non è l'unico caso,infatti forza tantissimo la figura della donna ultrabigotta cattolica,che tutti odiavano e che improvvisamente diventa loro regina,solo perchè bisognava trovare un allegoria tra quella situazione (ossia donna pazza che trova rimedio alla paura dando finte speranze agli altri coinquilini) e quella della società moderna che vende qualsiasi cosa come rimedio alla paura.....tutto ciò potrebbe essere carino se fosse leggermente meno spiattellato.
Mah io lo vedo diversamente, soprattutto il discorso sulla vecchia fanatica religiosa: mi sembra che il regista abbia voluto colpire la debolezza del pensiero umano quando agisce in coalizione con gli altri, e si lascia influenzare, in certi momenti, da qualsiasi stupidità detta da altri... in un certo senso c'è una critica anche ai mass-media, visto che l'America è piena di predicatori... Il finale lo trovo comunque immenso, dal punto di vista scenografico: l'uomo solo e annientato mentre vede avvicinarsi le camionette dei militari. Certamente c'è una forzatura, vero: ma deve testimoniare anche la stupidità del protagonista (anti-eroe della middle class americana) e che non che, a volte, vivere è peggio che morire