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IL RESTO DELLA NOTTE regia di Francesco Munzi

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  04/11/2008 10:41:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo il riuscito “Saimir” per Francesco Munzi un altro film che analizza la vita degli immigrati all’interno del nostro paese,questa volta amalgamando i contenuti e raffrontandoli con persone che la povertà non immaginano neppure cosa sia.In questo caso il regista illustra uno spaccato dell’Italia di oggi,dove le classi abbienti vivono ormai isolate nelle loro splendide ville,rinchiuse nei loro mondi dorati fatti di ipocrisia e piccole o grandi bugie,spaventati dal diverso e da una società multirazziale,vista come un qualcosa di inconcepibile e lontano.
La struttura narrativa decisamente solida e la buona interpretazione degli attori,unite ad un approfondimento notevole sui caratteri dei personaggi non sono sufficienti per considerare “Il resto della notte” un ottimo lavoro.
Munzi è infatti molto lapidario nella sua disamina,procede per luoghi comuni e pur non concedendosi giudizi personali, preferendo uno stile asciutto,quasi distaccato, lascia che bianco e nero restino tali senza mai prendere in considerazione una minima sfumatura.Il ritratto che ne esce non è poi così lontano da molte verità,anzi è piuttosto credibile,ma il fatto che le categorie siano definite in maniera così netta non favorisce uno sviluppo in grado di far riflettere e rappresentare un’umanità che è molto più varia rispetto a ciò che si può evincere dalla pellicola.Discutibile anche la scelta del personaggio di Valentina Cervi,abbastanza inutile e a mio avviso molto più incisivo se non fosse stato esplicitato così chiaramente.
Il film però è anche da premiare per la capacità con cui rappresenta una realtà possibile,attraverso personaggi mai positivi, se non nel caso dei due adolescenti,inseriti in un’ambientazione livida ed opprimente tra luride periferie e ambienti lussuosi incapaci di trasmettere calore e serenità.
Il finale inclemente con entrambi le parti in causa è significativo di un destino che non fa distinzioni tra ricchi e poveri,ennesima scontro tra due mondi probabilmente mai destinati alla comprensione ed alla accettazione vicendevole.