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HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE regia di David Yates

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Dom Cobb     7½ / 10  29/10/2013 20:23:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sesto anno di scuola. Voldemort diventa più potente ogni giorno che passa e i suoi seguaci seminano morte, paura e distruzione a non finire. Per questo, il professor Silente coinvolge Harry Potter nella sua ricerca dell'unico modo in cui l'Oscuro Signore può essere sconfitto, e l'unico modo per ottenere simili informazioni è circuire il professore di pozioni Lumacorno. Contemporaneamente, però, c'è il sempre presente Malfoy che pare sia a sua volta coinvolto in un piano misterioso ai danni della scuola, un piano del quale anche l'ambiguo Piton sembra far parte...
Osservando la media generale del film su tutti i siti che conosco e soppesando tutte le opinioni lette e sentite, mi sento un po' in colpa nell'andare del tutto controcorrente e dare un voto così alto a un film comunemente giudicato scadente. Però è anche vero che, tenendo presente la stupidità di fondo che pervade la saga cinematografica dal primo all'ultimo episodio, questo Principe Mezzosangue, pur non facendo miracoli (non che gli altri film lo abbiano fatto), mi ha intrattenuto.
A differenza dei capitoli precedenti, David Yates non ha rinunciato alla poltrona da regista e si cimenta con questo preludio di un preludio con sforzi che, tutto sommato, pagano. Come affermato dal solito sceneggiatore Steve Kloves, il romanzo che ispira questo episodio era il più difficile da adattare; se è così, la sensazione è che la fluidità narrativa è inversamente proporzionale alla facilità di trasposizione dell'opera. In altre parole, la struttura narrativa è forse la più lineare di tutti i film della saga fino a questo momento: non che lo spettacolo sia costellato di dialoghi memorabili (secondo la mia esperienza, direi che sono abbastanza nella norma) o personaggi accuratamente studiati,


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ma, almeno secondo me, non si ha mai l'impressione di saltare da un luogo all'altro senza un nesso logico. Ogni scena è conseguenza della precedente, e questo fatto, nell'ambito di una saga in cui la macchinosità della narrazione costituiva sempre il problema maggiore, è senz'altro un pregio, un po' macchiato soltanto dall'eccessivo indulgere ad esperienze amorose fra gli studenti, anche se non sono così numerose da rovinare quanto c'è di buono. David Yates, coadiuvato dal solito, grande team tecnico (in cui si distingue in positivo la fotografia di Bruno Delbonnel), ci mette del suo e, con qualche scena d'azione oggettivamente inutile ma di grande impatto visivo,


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riesce a dare un valido contributo a uno script che, a onor del vero, senza dette sequenze non decollerebbe neanche a bestemmiare, complice un ritmo disteso anche nelle situazioni più concitate, e neanche si degna di studiare i personaggi messi in campo.


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Per quanto riguarda il casting, oltre ai tre attori principali a tratti un po' spenti (ma d'altra parte li capisco, dopo sei film di seguito ad interpretare sempre gli stessi personaggi mi romperei le pal...e anch'io), si distingue un simpatico Jim Broadbent nei panni del grassoccio Lumacorno, mentre Alan Rickman e Tom Felton finalmente hanno l'occasione di dare un po' di lustro a Piton e Draco, in passato sempre tenuti un po' troppo lontani dai riflettori. Anche Michael Gambon nel ruolo di Silente è più vispo del solito.
In realtà, non c'è molto da dire per quanto riguarda il lato spettacolare: a parte le già citate scene della durata massima di un paio di minuti, il resto del film è totalmente rivolto al dispiegarsi di una trama interessante e non priva di qualche spiazzante colpo di scena. Certo, togliendo alcune sequenze dall'indubbia stupidità


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il film ne avrebbe guadagnato, ma così com'è, devo ammettere che mi ha fatto passare due ore e mezza di assoluto relax. E, dato che da un film del genere mi aspetto qualcosa di simile, spero di non aver commesso alcun reato.