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FORBIDDEN SIREN regia di Yukihiko Tsutsumi

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  17/02/2012 11:06:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il finale azzera ogni certezza consentendo una lettura totalmente diversa degli avvenimenti, evitando così a "Forbidden Siren" una bocciatura senza alcuna possibilità di appello.
Non che il colpo di scena sia qualcosa di trascendentale,in realtà potrebbe essere deducibile da uno spettatore attento (anche se resistere al soporifero show è impresa ardua) o da chi ha giocato al videogame cui la pellicola si ispira,augurandomi sia un attimo più interessante e movimentato.
Ci vuole un bello sforzo per resistere all'abbiocco provocato da una prima ora davvero sciapa sin dalle premesse.Abbiamo infatti la solita isola abitata da gente poco accogliente e un po' tocca,un mistero inquietante ,probabilmente letale,gli abituali riti atavici corredati da spaventose dicerie e i soliti forestieri ficcanaso che anziché darsela a gambe levate finiranno nei pasticci.Tutti i più banali clichè insomma vengono assolti.
L'epilogo è una buona scappatoia per scagionare una trama a dir poco sconnessa,in cui molti argomenti vengono ammassati senza riuscire mai a creare un minimo di tensione.Si fatica moltissimo ad entrare in sintonia con i fatti che accadono nella piccola comunità insulare di Yamajima,ridicolo poi notare come la protagonista Yuki passi buona parte del suo tempo a cercare i suoi cari come per magia svaniti a più riprese, utilizzando questo banalissimo escamotage per far entrare in contatto la giovane con l'enigmaticità del posto."Forbidden siren" è inoltre privo delle giuste atmosfere ,ambientato com'è in luoghi dalla misera potenza scenica.Il film sembra toccare il fondo con l'entrata in scena di alcuni zombie nell'ennesima versione riveduta,ed invece da quel momento in poi si va in crescendo,sino a raggiungere una chiusura in cui Yukihiko Tsutumi centra qualche sequenza che desta dal torpore, risolvendo l'arcano in maniera magari non geniale ma bastante nell'evitargli una sfilza di pesanti improperi.