caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'ISOLA DEL PECCATO regia di Alfred Hitchcock

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
amterme63     7 / 10  22/05/2008 19:28:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film di Hitchcock un po’ atipico: prima di tutto non è un giallo o un thriller ma un melodramma, inoltre è l’ultimo film muto che ha girato. Ciò non toglie che anche qui ci sia tutta l’arte del maestro. Infatti il film è congeniato in una maniera che non si può fare a meno di essere emotivamente coinvolti nelle vicende dei personaggi e in una certa misura di identificarsi con loro. Inoltre abbiamo già qui tutto il campionario di sensi di colpa, incomprensioni, cose dette e non dette, indecisioni, lotte interiori, apparenza e verità, incomprensione da parte dell’opinione pubblica, che saranno l’ossatura di tutti i film più riusciti di Hitchcock.
La storia si svolge nell’Isola di Man. In qualche inquadratura sembra di vedere “La terra trema” di Visconti. Sono però inquadrature un po’ occasionali, la bellezza naturalistica o il folklore non interessano a Hitchcock. A lui interessano i rapporti che legano gli esseri umani e questi sono universali. I personaggi sono tre: Pete è un giovane pescatore povero ma di belle speranze, molto sentimentale e ingenuo. Philip, suo amico, è invece un avvocato in carriera, ligio alle promesse e alle usanze locali. Pete è apertamente innamorato di Kate, ma anche il cuore di Philip batte per lei. Kate è il personaggio peggio delineato e recitato. E’ giovane, indecisa, cede alle pressioni momentanee per poi pentirsene. Il suo animo non è rappresentato molto chiaramente.
Pete vuole sposare Kate ma viene respinto dal padre. Emigra e torna ricco. Nel frattempo Kate ha promesso fedeltà a Pete, ma finisce nelle braccia di Philip, il quale rompe la promessa fatta a Pete di “custodire” la sua ragazza. L’ingenuo e tenero Pete non si accorge di nulla, sposa Kate e crea una famigliola da quadretto. Dietro le apparenze invece si svolge il dramma interiore di Kate e Philip. Qui Hitchock è bravissimo a farci sentire le lacerazioni interiori e a farcele vivere. Va a finire che Kate non resiste all’ipocrisia e sfidando le convenzioni si mette con Philip, il quale è costretto a rinunciare alla sua brillante carriera. Il finale non è certo lieto. Gli “innamorati” si sono riuniti, ma a che prezzo!! Una famiglia è stata distrutta, la gente del luogo impreca e rifiuta i due adulteri. Kate e Philip sono insieme ma oppressi da un terribile senso di colpa, non sembrano una coppia allegra e felice.
Hitcock quindi non prende una posizione morale a favore dell’uno o dell’altro. Tutti sono colpevoli. Certo che non essere sinceri porta a disastri, ma come si fa a capire dentro le propria interiorità cosa realmente si vuole? Le norme, gli istituti sono una gabbia, sono però il fondamento di qualsiasi civiltà o comunità e senza di esse non esiste convivenza umana. Si capisce quindi la desolazione di Pete e la rabbia della gente dell’isola.
Hitchcock rivela con questo film muto una maestria di prim’ordine nel rappresentare con le immagini i sentimenti interiori e i rapporti fra i personaggi. Inquadrature in soggettiva, primi piani, piani sequenza, dissolvenze, montaggi incrociati e poi tutto il mondo isolano con i pescatori, il faro, le scogliere, Hitchock usa tutto l’armamentario tecnico conosciuto all’epoca e decisamente al meglio. Già con questo film si vede l’arte di un grande regista. Insomma anche se si tratta di un film muto rimane una pellicola ancora valida e che si vede volentieri.