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DENTI regia di Mitchell Lichtenstein

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  15/12/2008 15:36:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commedia horror abbastanza piacevole e ben ideata dal debuttante Mitchell Lichtenstein.Antefatto a parte l'incipit è molto simile a quello di un qualsiasi teen-movie ed illustra la vita della giovane Dawn,ragazzina dedita alla castità e portavoce del movimento “La promessa” atto a diffondere l’astinenza sessuale tra gli adolescenti.Con l’apparire dei primi appetiti sessuali però i propositi di Dawn andranno a farsi benedire,in quanto la paura dei primi rapporti celerà qualcosa di ben più tremendamente mostruoso,ovvero una mutazione genetica che l’ha dotata di una vagina dentata pronta a “punire” chi le si avvicini in maniera troppo insistente.E mentre a Springfield la famiglia Simpson se la deve vedere con pesci triocchiuti a causa della presenza di una centrale nucleare,in questa pacifica cittadina di provincia l’orrido panorama industriale andrà ad influire sulla vita di un’adolescente solo apparentemente uguale alle altre.
Jess Weixler è brava nell’interpretazione della sprovveduta verginella che da vittima si tramuterà in carnefice,autrice di vere e proprie evirazioni ai danni dei malcapitati partner,il tutto ripreso con discreta dovizia di particolari senza lesinare sul lato gore ma evitando di mostrare in maniera esplicita gli atti sessuali,calcando la mano solo a “lavoretto” terminato.
Peccato che la presenza di molti sottotesti e chiavi di lettura non renda bene l’idea di dove il regista voglia andare a parare.L’eccesso di bigottismo e le conseguenze che questo arreca,la censura che rende ancor più oscuri e spaventosi determinati argomenti,l’inquinamento dilagante,le difficoltà che presenta il passaggio dall’adolescenza all’età matura sono tutte chiavi di lettura possibili (insieme a molte altre) ma poco graffianti.Si punta più ad una messa in scena sopra le righe al servizio di un divertissement che non pare avere ambizioni che vadano oltre il puro intrattenimento e bisogna ammettere che lo scopo,seppur non in maniera eclatante,è centrato.