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BURN AFTER READING - A PROVA DI SPIA regia di Joel Coen, Ethan Coen

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ULTRAVIOLENCE78     7½ / 10  26/09/2008 15:54:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
“Burn After Reading” («dopo averlo letto brucialo») è un’arguta e impietosa commedia nera sulla umanità squinternata, bieca e frivola dell’America di oggi. In essa la percezione, da parte dei funzionari della CIA, della perdita di senso di tutto il sistema, a seguito della fine della guerra fredda, fa da specchio a una società allo sbando che si muove con azioni assurde e grottesche. Abbiamo così la donna di mezza età ossessionata dal decadimento del suo fisico (è proprio il caso di dire che non è un “paese per vecchie”), il maniaco del fitness, il don giovanni da strapazzo preso esclusivamente dalla propria vanità, l’ex agente della CIA esaltato e vendicativo fino al midollo, la moglie arpia che medita un piano per distruggere finanziariamente –sotto il consiglio di un viscido legale- il marito, e quella esteriormente serafica ma che cela un’indole spietata. Attorno a questi personaggi, e a causa di essi, orbita una serie di losche –ma allo stesso tempo ridicole- figure che agiscono “sotterraneamente” e subdolamente, rivelando il paradosso che anima due speculari realtà: quella politica e quella privata (e l’iniziale sequenza, che riprende il mondo intero fino a ridursi progressivamente al microcosmo della CIA, sembra richiamare questa riflessione). E tale paradosso si manifesta puntualmente nelle scempiaggini compiute dai soggetti della messinscena, coinvolgendo persino gli alti funzionari dei servizi segreti che, nella loro incredulità di fronte ad eventi che non hanno una logica, mostrano i sintomi di un intero sistema che si avvoltola su se stesso senza più alcuna ragione: e l’assenza di risposte alla domanda se c’è una morale dietro tutti i fatti che si sono verificati si pone come la giusta risposta al cospetto di un mondo, popolato da individui –siano essi alte autorità o umili cittadini- abietti, tesi a irretire il prossimo o per una crudeltà fine a se stessa o per semplice opportunismo.
La trama si dipana come un congegno ad orologeria che, nel susseguirsi di eventi generati da una spirale di equivoci, ricorda molto la dinamica de “Il grande Lebowski”. Molte le scene comiche degne di nota, nelle quali si mettono in luce e gigioneggiano attori in grande spolvero.