caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

DIARY OF THE DEAD - LE CRONACHE DEI MORTI VIVENTI regia di George A. Romero

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Granf     9 / 10  30/01/2009 13:53:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che grandissimo film. Romero stupisce ancora e, soprattutto, riesce a fare paura, a creare un terrore e un'ansia insostenibile con questo "Diary of the dead", ovviamente ancora inedito in Italia. Completamente diverso da porcherie come "The Blair Witch Project", ma diverso anche dai nuovi ultimi film diretti con la telecamera a spalla. Innanzitutto qui il filmato è stato modificato, con inquadrature da diverse angolazioni, da cellulari, da telecamere di sicurezza e a infrarossi, c'è il commento di una delle protagoniste e i movimenti della mdp sono piuttosto fermi e non oscillanti fino alla nausea. Girato a basso costo, hanno comunque utilizzato il digitale che risulta mai invadente, gli attori esordienti sono convincenti e come al solito lo splatter è dosato alla grande dal regista.
Come sempre il grande Romero utilizza i ritornanti per una feroce critica, questa volta rivolta ai mezzi di comunicazione e a tutti il mondo dell'informazione. La critica diventa una sorta di malinconica e tristissima rassegnazione verso un mondo che non merita di essere salvato, che non prova niente per le cose brutte che accadono, che è diventato completamente immune ("E' strano come, guardando le cose, vedendole attraverso una lente, o un vetro, alla fine diventi immune"). Romero critica, in modo molto più feroce rispetto ai precedenti film, tutto il genere umano, approfittatore e opportunista, animale cattivo ed egoista che probabilmente è arrivato al capolinea.
A mio avviso, il film è ai livelli del primo capitolo dei morti viventi, per le stesse emozioni che ha suscitato in me, è angosciante, cattivo, violento e claustrofobico ai massimi livelli. Altro tassello il finale, di una cattiveria e di uno sconforto incredibili.
Un capolavoro, non me lo aspettavo, applausi a George Romero.

"Se non riprendi, è come se non fosse successo, no?"