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DIARY OF THE DEAD - LE CRONACHE DEI MORTI VIVENTI regia di George A. Romero

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oh dae-soo     5 / 10  25/06/2010 11:08:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE: il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Amo il cinema di genere, lo adoro. Se non ci fosse, non avremmo che più di 10,15 registi al mondo.Non tutti possono permettersi sia intellettualmente che strategicamente (rischio di fallimento) la realizzazione di grandi film fuori dal genere o, al contrario, "dentro" più generi. Romero è indubbiamente uno di questi. Quello che sorprende però è come in una carriera quarantennale si possa concentrare metà della propria filmografia, non in unico genere, ma in un unico SOTTOgenere, lo zombie movie.
Diary of the Dead è il tentativo di ri-ri-ri-ri-riciclare se stesso per portare le proprie tematiche al giorno d'oggi, nell'epoca della rete, delle telecamere dapertutto, nella comunicazione in tempo reale. Ma una volta che conosciamo questa cornice, cosa c'è dentro il quadro? Lo stesso identico soggetto già pitturato più volte dal regista. Morti viventi, satira sociale, satira politica, vicenda che si svolge in un giorno o poco più etc.. etc... . Qual è la novità? L'inserimento del macabro voyeurismo, cioè la nostra incapacità di non guardare, anzi, addirittura non filmare! tutte le brutture del mondo, che sia una morte in autostrada o un attacco di Zombie. Questo labilissimo motivo per giustificare comportamenti insensatissimi e trama quasi colabrodo. Certo, la realizzazione non è male ma non stiamo parlando di uno b-movie... . Altra novità (se non sbaglio) è il carattere on the road di questo capitolo, abituati com'eravamo a stare asseragliati in case, supermercati, basi militari e chi più ne ha più ne metta. Soltanto romeriani accaniti ( si badi bene, semplice definizione, non nota di demerito) possono aggrapparsi alle minime differenze tra un capitolo e l'altro e considerare tutti indistintamente un capolavoro, diverse visioni o livelli metaforici di uno stesso evento. Per me l'unico aggettivo possibile è parossismo. E una ormai decennale, inguaribile, mancanza d'idee.
mainoz  18/07/2010 11:56:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film è solo uno scivolone colossale di Romero
oh dae-soo  18/07/2010 12:48:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vallo a dire ad Anthony...
oh dae-soo  25/06/2010 11:15:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Altre 2 considerazioni:
Questo è il classimo film del quale senza sapere il regista avremmo detto:
- se è un regista all'opera prima ha senz'altro talento, un pò banale, ma con buone idee
- se fosse un giovane regista già affermato non è ancora riuscito a fare il salto di qualità, anzi forse il film rappresenta un passo indietro
- se fosse un vecchio e famoso regista questo film rappresenta probabilmente il segnale del definitivo tramonto, o comunque una macchia in una carriera più che buona.

Ora informatevi chi è il regista.

Altra cosa:
Ho visto il film dopo aver visto il pomeriggio "il giorno dei morti viventi" remake di un regista toscano del capolavoro di romero. Interpreti 14 ragazzi in calzoncini e maglietta blu. Ambientato in Sudafrica. Anche questo regista toscano, esattamente come Romero, sta vivendo di rendita e non fa che riciclare se stesso.
anthony  25/06/2010 11:28:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rispetto il tuo punto di vista e i tuoi gusti, ma...
...non concordo affatto!!

Questo film è un gioiellino bello e buono!!

La tua è una critica spietata e ingiusta.
oh dae-soo  25/06/2010 11:35:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come ho scritto, sarebbe un gioellino se fosse stato girato da un esordiente. Non può essere il frutto maturo di un regista con 40 anni di carriera alle spalle e già 5 film sull'argomento realizzati. Sembra quasi che Romero sia stato costretto a riportare nell'epoca della rete, tutte le sua tematiche. Io non ne vedevo questo bisogno... In più dopo aver già realizzato una trilogia sull'argomento, più che completa, e unanimamente considerata di ottima fattura e di grandissima importanza sia filmica che sociale, perchè perseverare? Non si può che peggiorare. Puntualmente successo.
anthony  25/06/2010 11:37:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E infatti hai dato un misero 6 anche al capostipite.
oh dae-soo  25/06/2010 11:39:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Leggi perchè Anthony, non fermarti alla rozzezza dei voti (per me anche eliminabili). Il capostipite è come minimo da 8 (e l'ho scritto nel commento...) ma ho voluto fare un'analisi puramente cinematografica, senza andare al di là delle immagini, come (giustamente) aveva fatto chiunque mi aveva preceduto.
anthony  25/06/2010 11:46:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ho letto il tuo commento..e ne ho apprezzato lo stile e il lato diciamo "tecnico": scrivi molto bene.
Contenutisticamente e a livello d'impostazione, invece, lo trovo molto forzato e (permettimelo, non voglio essere affatto offensivo..) un po' presuntuoso: in tanti hanno fatto un'analisi anche puramente cinematografica della pellicola in questione..non solo tu.

Io certamente mi son lasciato trasportare -forse in maniera banale e scontata..ma così è! - dalle emozioni e dal cuore..l'unica cosa che conta quando ci si trova di fronte a una qualsiasi opera d'arte.
oh dae-soo  25/06/2010 11:54:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anthony, aspetta, leggi bene qui sopra. Non dico assolutamente che sono il primo che ha fatto un'analisi cinematografica, ci mancherebbe! Ho detto che gli altri sono andati anche oltre questa ( ripeto giustamente) e io no. Non mi sembra presuntuoso, al contrario, affermo che la mia analisi è molto più limitata.

Riguardo le emozioni e il cuore... Non mi conosci, quando hai del garbage time leggiti i miei commenti. Sono stato addirittura accusato (non qui) di farmi trasportare troppo dalle emozioni e sensazioni avute trascurando l'aspetto tecnico. Quando vedi un mio voto sopra l'8 leggiti la recensione. Tutti i "votoni" sono stati dovuti PRINCIPALMENTE alle emozioni suscitate. Fidati, ho più sangue nel cuore che nella testa. Ti ringrazio dei complimenti, a presto.
oh dae-soo  25/06/2010 11:56:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah, riguardo il forzato hai ragione. Quando si vuole analizzare solo un aspetto tralasciando ingiustamente altro, forzato è un termine giusto, niente da dire in questo. Mi assumo tutte le colpe difronte alla giuria, senza patteggiamento.
anthony  25/06/2010 11:57:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì d'accordo..ma allora perchè l'aspetto tecnico l'hai tirato fuori solo con LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI?

Cioè.. boh? Non capisco. :-(
oh dae-soo  25/06/2010 12:07:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non c'è un motivo preciso, hai ragione. Forse perchè a differenza di praticamente tutti gli altri film che ho commentato, la notte dei morti viventi è l'unico che ha già una sua importanza storica, è 40 anni che se ne raccontano le emozioni e tematiche suscitate. Ho fatto finta che tutto questo non contasse e ho cercato di vedere solo come un giocvane regista ha realizzato la sua opera prima. Se ci fai caso l'unico altro vecchio film che ho commentato è Monsieur Verdoux di Chaplin. Chaplin è il mio idolo, indiscusso (addirittura immagine del volantino della mia videoteca). Ho voluto commentare il film però quasi soltanto per criticare il suo passaggio al sonoro. Insomma in opere oggettivamente e storicamente bellissime forse ho più la "tentazione" di cercare, qualora ce ne fossero, piccole mancanze o cose che non mi sono piaciute. Penso che almeno riguardo questa discussione possiamo fermarci qua per non diventare ripetitivi, speriamo di incontrarci "altrove". Ciao Anthony.
anthony  25/06/2010 12:13:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mmmmm...mi spiace, questa tua "operazione" non la capisco..non riesco a proiettarmici: una (mezza)stroncatura per "tentazioni" di reperire l'irreperibile e per una versione italiana sicuramente non all'altezza dell'originale??....MMMM..no, non mi convince.

Comunque non ti voglio "imputare" di nulla, per carità; ognuno fa le sue considerazioni come, quando e nel modo in cui crede.