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DIARY OF THE DEAD - LE CRONACHE DEI MORTI VIVENTI regia di George A. Romero

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BlackNight90     8 / 10  17/10/2010 20:00:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un nuovo inizio della fine per Romero, molto apprezzabile e riuscito il suo tentativo di riportare al giorno d'oggi la sua inossidabile voglia di denuncia, con l'aggiunta del punto di vista di colui che da anni sta dietro l'obbiettivo della macchina da presa e sa cosa vuol dire "comunicare una verità".
Niente di così straordinariamente originale per carità, visto che la tecnica di ripresa è vecchia come il cucco (ma il modo in cui sono integrate le riprese delle telecamere di sicurezza e la giustificazione del modo d'essere dell'opera sono ottimi e di fatto annullano ogni pretesa dei film di questo tipo di farsi portatori di un orrore puramente reale, differenziandosi ad esempio dai contemporanei Cloverfield e Rec) e la critica di Romero è palese e condivisibile: c'è un'umanità che ora gode dell'immediatezza della comunicazione e dell'infinità mole di conoscenza messale a disposizione per aumentare in modo più arrogante che mai il suo potere e mentire a se stessa.
Tra la gente impaurita c'è chi crede all'informazione manipolata e censurata e chi decide di creare da sè una verità, entrando a sua volta in quel meccanismo diabolico e disumano che gli fa perdere la sensibilità e il senso di una realtà che ormai è frammentata in milioni di piccole verità filmate.
Romero punta il dito contro e per la prima volta si rivolge, alla fine, direttamente allo spettatore ("You tell me."), ancora una volta per svegliarlo dal torpore con un'ultima sequenza che altro non è che una crudele sentenza.
Romero, da vecchio maestro, riesce a dare alla sua pellicola una tonalità di pessimismo attuale e diretto, più razionale forse di quanto fece nella vecchia trilogia ma allo stesso modo sofferto.
Peccato solo per un cast non all'altezza della situazione (paradossalmente quello che sembra di sentire più vicino è Jason, colui che non è mai inquadrato), perché di sequenze interessanti ce ne sono molte.

"Shoot me."