jack_torrence 8 / 10 19/11/2009 15:27:20 » Rispondi è un film apparentemente disimpegnato, la cui scrittura è in realtà attenta e affilatissima (lo si apprezza rivedendo il film), intrisa di un disincanto tremendo sul mondo. Il film spagnolo di Woody Allen è un ritratto più feroce che mai (e più efficace dell’ambizioso “Match Point” o di “Cassandra’s Dream”) del vuoto e dell’indeterminatezza esistenziale che abbiamo attorno. Sotto la patina di divertissement e di leggera superficialità di cui sembra pervaso, omaggia gli stili di due “autori” europei tanto diversi tra loro come Rohmer e Almodovar. Con riferimento ad Almodovar, il richiamo è quasi diretto nell’utilizzo della musa Penelope Cruz in un ruolo “più almodovariano di Almodovar”. L’allusione a Rohmer è anzitutto nel personaggio di Vicky, assai rohmeriano nella sua duplicità fra volontà e tentazione, ma sta poi anche nel clima generale del film, a cominciare dalla peculiare crudeltà di fondo, e cinismo, di cui è intrisa un’apparente commedia leggera di sentimenti.