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QUANTUM OF SOLACE regia di Marc Forster

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marcogiannelli     6½ / 10  07/04/2020 14:07:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo Bond dell''era Craig', ma subisce un di regia che non è stato dei più felici. Sostanzialmente ci troviamo di fronte ad un sequel vero e proprio di Casinò Royale, seppure a livello stilistico e come riuscita non ci si avvicini nemmeno un pò. Certo alcune cose sono sempre presenti, come l'influenza della figura di Vesper, come il fatto che Bond faccia errori su errori, a uccidere quando non dovrebbe. Purtroppo anche quando la pellicola rivendica la sua singolarità riesce malamente a districarsi.
Forster non è il classico regista da cinema d'azione e la pellicola ne risente tanto.
Il film inizia con un inseguimento in auto, ma il problema è che sia girato alla F&F, pacchiano, con troppe forzature, con esagerazioni non da James Bond. Oltretutto non si capisce nulla (e credo che sul montaggio ci sarebbe tanto da dire) e la scelta degli scagnozzi di attaccare in quel modo Bond con il loro padrone nel bagagliaio, non ha senso.
Personalmente non ho amato questi titoli di testa, seppure so che è una delle cose più apprezzate.
Purtroppo l'azione continua ad essere girata maluccio anche dopo. Dalla scena con montaggio alternato durante il palio di Siena, alla scena durante l'opera Tosca, alla scena del "conflitto aereo" sembra tutto poco pacchiano e tutto poco curato. Forse la scena meglio riuscita è quella dello scontro in barca.
I temi nuovi, introdotti con forza da Forster sono la possibilità che tutti siano corrotti, con una buona dose di imprevedibilità nel comportamento dei personaggi, e la vendetta, che animano sia Bond, sia Camille.
Ecco, Camille. La sua storia e la sua figura non è niente male (nota non necessaria: lei è fregna) e il fatto che non si faccia sottomettere dalle figure maschili grida forte una voce diversa nell'universo bondiano. Ed è quasi un unicum visto che la maggior parte dei personaggi introdotti non sono incisivi quanto quelli di Casinò Royale. Se il generale Boliviano prende forma solo grazie al racconto di Camille, Dominic Greene ha una sua forma molto poco fumettistica e fortemente concreta. Molto bellina Gemma Arterton nei panni della sig. Fields, che sarà utilizzata per fare un omaggio a Goldfinger.
Però molte delle fasi della sceneggiatura non quadrano, come il comportamento di M. quando mette i bastoni tra le ruote a Bond o un Mathis "riposto" laddove non ti aspetti (anche da uno poco empatico come Bond). Ma anche il piano di Greene non ha un senso, o almeno non ha senso che nessuno se ne accorga. Ripeto, i temi non mancano, ma sono spesso lasciati a loro stessi, senza preoccuparsi che lo sviluppo sia coerente alla storia e ai personaggi.
Pur avendo elencato perlopiù dei difetti, ammetto che la breve durata e comunque uno scintillante Craig fanno in modo che il film viaggi facilmente e che non ci si annoi mai. Poco più che sufficiente.