La sensazione è quella di partecipare a un funerale. La tristezza si impossessa di te e per buona parte del film c'è un sottofondo di campane che suanano a morto. Quando non c'è, si ascoltano canzoncine che non c'entrano niente. Fa proprio schifo. E a differenza degli altri colleghi che fanno schifo, questo non fa neanche ridere. E' solo la insensata locandina, e poi il cavallo di battaglia di Califano. E' girato quasi interamente in capannoni industriali: la casa del poliziotto è un capannone, il luogo di tortura è un capannone, e perfino il distretto di polizia è un capannone industriale cinese. Gli zombi sono semplicemente donne con occhi truccati di nero come dei procioni. Nel momento della loro resurrezione c'è l'unica risata del film: l'assassino infatti le aveva sepolte ma queste non lo sono più, sono soltanto stese in terra con una montagnetta di aghi di pino appoggiate sopra. Sono senzienti e parlano. 2 ragazze procione escono dal bosco, un uomo fermo con la macchina le vede, chiede se sono straniere e le invita a salire a bordo. Loro non rispondono ma lui continua ininterrottamente a parlare da solo felice. Apre la portiera della macchina e quando le ragazze salgono lui esulta davanti a loro. Entra anche lui e una di loro lo bacia, e silenziosamente gli morde la lingua staccandogliela. Per fortuna l'uomo ne aveva 2, infatti quando urla dal dolore se ne vede chiaramente una. Andiamo alla scena seguente. 2 ragazze procione escono dal bosco, un uomo fermo con la macchina le vede, chiede se sono straniere e le invita a salire a bordo. Loro non rispondono ma lui continua ininterrottamente a parlare da solo felice. Invece di esultare questa volta l'uomo porta la mano sul suo uccello e si intuisce che se lo tiri inspiegabilmente e precocemente fuori. Una di loro glielo stacca. Ecco, ho descritto il picco del film. Il resto sono altre 3 o 4 scene, anche queste che si ripetono più e più volte, in cui preghi che vada via la luce perché sei paralizzato dalla rottura di cojoni.