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TYSON regia di Uli Edel

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     5½ / 10  31/12/2013 16:07:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo 'Body of Evidence', Edel si è dato alla tv per quasi 10 anni, specialmente in questi grezzi biopic commissionati dalla televisione di turno, in questo caso è delegato da un canale che si distingue sopratutto in questi anni per la qualità delle sue produzioni, la HBO. Ciò che disturba non è tanto il taglio televisivo ma una sceneggiatura colma di dialoghi banali, atti in qualche modo a mitigarne la figura, la prima parte sopratutto ha i deleteri toni di una commedia (una qualsiasi di Hancock per intenderci) il rapporto con D'Amato (uno Scott che fa quel che può), estremizza da un lato ma stempera dall'altro, infatti Tyson appare come un ragazzo vessato dalla vita e usato dalla compagnia che frequenta, impulsi sessuali che lo manipolano celati dietro quello sguardo da tigre che in più di un occasione si sofferma a contemplare.
Gli incontri sono quel che sono, ciò che a Edel interessa è mostrare come il ragazzo è perennemente manovrato dalle persone sbagliate, così si passa alla figura sopra le righe di Don King che ha finito per affossarlo, in realtà di cose ce ne sarebbero state altre da dire in particolare il contesto sportivo che è decisamente trascurato, probabilmente quello che un buon appassionato di boxe avrebbe preferito la pellicola evidenziasse. Poi ci sarebbe anche da capire il perchè dell'esigenza di una realizzazione così celere del suo biopic a neanche 30 anni compiuti, dato che il suo futuro ancora non aveva finito di riservare colpi di scena.