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CHE - GUERRIGLIA regia di Steven Soderbergh

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elio91     7½ / 10  22/05/2011 23:19:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stilisticamente la seconda parte del Che secondo Soderbergh è uguale alla prima,stesso stile documentaristico distaccato,predominanza di scene a campo aperto nella campagna stavolta boliviana e non cubana,realismo esasperato fino all'eccesso. L'emozione quindi non decolla mai a parte un piccolissimo barlume nella parte finale,che nel contesto risulta sempre con i piedi per terra e rispettosa nel raccontare la caduta di un uomo considerato da molti un mito e giustamente Soderbergh fa uscire di scena Guevara con la stessa dignità con la quale ha vissuto. E per la prima volta la telecamera si concede una soggettiva del protagonista,per l'unica volta all'interno di quasi quattro ore di pellicola sentiamo e vediamo ciò che passa nella testa del Che negli ultimi istanti della sua vita. Non sembra ma non è stato l'unico rischio preso dal regista in questa monumentale impresa di voler portare e riumanizzare il mito di Ernesto Guevara al cinema. Tutta la difficoltà del progetto è già stata espressa nel commento alla prima parte e non mi dilungherò oltre sotto questo aspetto.
Guerriglia è comunque leggermente superiore all'Argentino. La storia di rivoluzione che racconta è speculare solo per quel che riguarda il nome dato che si tratta di un fallimento e quest'aria di disfatta si preannuncia sin dai problemi e dalle diserzioni degli uomini del Che,laddove nella speculare rivoluzione cubana erano problemi di poco conto qui lentamente portano alla totale disfatta. Molte di più anche le scene di azione e la seconda parte del film risulta molto più interessante della prima da vedere.
I difetti sono gli stessi che gli permettono di ritagliarsi un posto di rilievo nella filmografia del sopravvalutato Soderbergh: freddezza documentaristica eccessiva che permette di entrare in un terreno delicatissimo senza alcuna retorica o patetismo,interpretazioni magistrali per quanto impossibili da approfondire più di tanto a causa dello stile di cui sopra. Se questo era l'unico modo possibile di trattare un personaggio del genere,senza ideologizzarlo ulteriormente,né idolatrarlo o disprezzarlo ma rendendolo umano,allora il film è riuscito e l'operazione nel complesso merita un 8.

Ah,non che ci sia bisogno di nominarlo perché è magnifico ma Del Toro qui è il Che,non lo interpreta,diventa proprio lui. La colonna portante di un progetto che poteva naufragare con il minimo errore.