Pasionaria 8 / 10 07/03/2010 09:35:57 » Rispondi "la furia della battaglia provoca dipendenza totale perché la guerra è una droga"
La didascalia iniziale ci suggerisce la prospettiva e l'intento con cui la brava regista ci ha raccontato una guerra. Ripeto una guerra fra infinite, ha scelto l'Iraq forse perchè è la più attuale, la più assurda e irrazionale. Privata del respiro epico che accompagna ogni guerra, la missione americana in Iraq è mostrata lucidamente come una macabra routine distruttiva, alla quale il protagonista è assuefatto, dipendente come ad una droga. La Bigelow ce lo racconta come al solito con il suo stile asciutto, senza orpelli patriottici o moralismi ridondanti, è bravissima.