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MARTYRS regia di Pascal Laugier

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valis     5 / 10  29/06/2009 19:40:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
dal punto di vista tecnico il film è ottimo.
la prima parte specialmente è realizzata stupendamente, sia per la tensione che non scende mai che per alcune idee del regista molto efficaci.
la seconda parte però si rivela molto noiosa e ripetitiva.
il finale risulta imbarazzante.
dal punto di vista del messaggio che il film vuole trasmettere secondo me merita zero.
Sotto questo profilo vedo molte analogie con Hostel, che apprezzo molto di più.
infatti, contrariamente a quello che ho letto nei commenti che mi hanno preceduto, vedo delle forti analogie tra i due film, naturalmente visto nell'aspetto del contenuto sostanziale, non certo formale.
in hostel vi era una critica alla società capitalistica, nella quale il ricco poteva permettersi di torturare, uccidere impunemente, sancendo l'amoralità del denaro, nel senso che quest'ultimo racchiudeva in sè il fine e il mezzo.
spettacolare lì era la comparazione tra il corridoio della casa di tolleranza e quello delle torture, in cui si poneva l'accento sui protagonisti che passavano, inconsapevolmente, dalla parte di carnefici (sfruttamento delle donne) a quello di vittime.
in quell'occasione Roth era stato diretto.
Qui il regista è subdolo.
se da un lato ci mostra che le ferite dell'anima, più che quelle fisiche, derivanti da sevizie risultano inguaribili, come nel caso di lucie, dall'altro ci rappresenta che anche la compassione è senza speranza.
anche qui, come in hostel, vi è una disintegrazione del valore dell'essere umano da parte di altri esseri umani, ma almeno in Roth non vi era giustificazione, se non data dall'arroganza e dall'invulnerabilità che dà il denaro, al contrario, nel caso di martyrs laugier si avventura in giustificazioni mistiche a dir poco ridicole.
naturalmente questo è il mio pensiero.
Invia una mail all'autore del commento Aletheprince  30/06/2009 21:17:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sulla tecnica non si discute, il film è eccellente.
Il messaggio è criticabilissimo (nel senso che è soggetto a giudizi critici più disparati); a me, tuttavia, gli snodi della storia hanno convinto appieno: pur nell'esasperazione di un messaggio ai limiti del teologico e del trascendente, la storia lascia di stucco, soprattutto perchè Martyrs "muta pelle" di minuto in minuto, passando dalla fuga iniziale alla vendetta atroce, per attraversare i turbamenti accecanti dell'anima, i rimorsi della paura, la voglia di aiutare il prossimo, la bieca prigionia, sino a giungere alla sublimazione del martirio ed alla follia settaria di seguaci del terrore.


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fraza77  04/07/2009 02:34:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
concordo pienamente!!!
andreacinico  01/07/2009 12:26:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo per quanto riguarda il buon lato tecnico della pellicola ed anche sulla prolissità della seconda parte troppo monocorde (anche se forse il regista voleva trasmettere il disagio della protagonista non riuscendoci).
Per quanto riguarda il messaggio, non so, potrebbe esserci una riflessione teologica sul significato che ha assunto il martirio per la religione cattolica che trascende dal senso etimologico della parola: testimone.
Potrebbe essere una critica a tale religione che pretende di elevare lo spirito e magari raggiungere una verità attraverso il dolore (retaggio di una tradizione religiosa probabilmente artefatta ad hoc dal potere di un tempo per assoggettare i popoli) utilizzando l'icona di Cristo crocefisso a paradigma principale della sofferenza delle vittime delle persecuzioni e come espiazione suprema dei peccati.
In sostanza, a mio avviso, un film discreto che, forse, non merita l'esaltazione di molti critici come innovatore dell'horror in quanto non aggiunge niente a quanto già visto in passato in altri film dello stesso genere, soprattutto dell'ultima generazione.