MARTYRS regia di Pascal Laugier

Lucie non compare improvvisamente 15 anni dopo le sue "disavventure", a casa dei suoi aguzzini. Irrompe nell'estasi più totale di una normale famiglia spensierata alle prese con la prima colazione. E li fa fuori tutti.

il suicidio di Lucie. Tra le altre cose prevedibile, dopo le insistenti automutilazioni. Da qui mi sono chiesta: ammazza però, 15 anni di visioni e autolesionismo e nessun tentativo di suicidio prima di quel giorno? Poco verosimile, ma tralasciamo. La sua amica del cuore si dispera e ovviamente che fa? Resta in quella casa che è ormai un macello e chiama sua madre. (???) Sottolineo il fatto che dall'arrivo di Lucie e la sua amica sono passati 2 giorni (se non erro). Nel frattempo scopre un sotterraneo della casa dove incomincia a curiosare. Mi pare ovvio! E' proprio normale dopo quello che ha appena passato. Comunque, si intrufola per bene e in questo sotterraneo vi trova una ragazza ormai con le sembianze di un mostro. Che fa lei? La porta di sopra, la lava, cerca di liberarla dagli attrezzi di tortura dei quali è imprigionata e poi... Si addormenta accanto alla sua amica morta! Non proseguo nella descrizione del declino perchè non finirei più.

La storia di questa famigerata setta alla ricerca del vero martire mi è parsa buttata lì, non ci ho visto una denuncia, un grido di aiuto o di terrore. Non ho visto un puntare il dito verso un'aberrante ideologia, un: attenti, il nazismo è esistito perchè c'erano uomini capaci di crudeltà terribili contro gli essere umani, per cui occhio, che i fanatici possono esistere ancora oggi.

Ecco, questo non l'ho sentito, mi è parso piuttosto poco credibile. La scena finale tanto peggio. Sinceramente, sono rimasta delusa. Le premesse c'erano per poter fare davvero un buon film, ma nonostante la prima parte lo devo proprio bocciare.