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MARTYRS regia di Pascal Laugier

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Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma     6½ / 10  23/01/2013 11:53:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non un banale torture porn. Martyrs non è il figlioccio francese degli Hostel e dei Saw, ma mira molto più in alto. La violenza messa in scena è quasi insostenibile per crudeltà, sadismo, spingendo lo spettatore prima a partecipare come guardone-vittima, per poi interrogarlo sui valori della sofferenza, del martirio, della percezione dell'aldilà ad un passo dalla morte.

Ambiziosissimo, ma alla fine dei conti compiaciuto, dove la violenza è più atto gratuito e sadico, che riflessione sul rapporto vittima-carnefice e sulla trascendenza dell'uomo davanti al dolore fisico come mira ad essere. Sotto questa ottica Martyrs risulta quasi "pericoloso" per il suo autocompiacimento (la regia fin troppo frenetica nella prima parte, è gelida e ben fatta nell'ultima mezz'ora di violenza pura), ma non da liquidare facilmente per l'abilità - innegabile - di immergerci in una casa di orrori ancestrali, con due protagoniste in simbiosi e agghiaccianti fantasmi di morti passate.

Solo per spettatori con lo stomaco forte, e con almeno un paio di sequenze che difficilmente si dimenticano.

In conclusione estremo, compiaciuto, abile, dieci gradini sopra le baracconate alla Saw, ma non una riuscita riflessione in salsa horror-metafisica come fu il Salò di Pasolini in ottica sociologica.

Consigliato per chiunque voglia riflettere sulla morale della violenza al cinema.