gasy 9 / 10 21/12/2008 19:17:00 » Rispondi Correva l' anno 1980 e il maestro non era ancora stato contagiato da quella malattia gravissima che si chiama delirio creativo con mia figlia come attrice. Inferno è un incubo per cui non ha senso cercarne una logica. I personaggi si comportano come si fa nei sogni ovvero in maniera irrazionale, con salti spazio temporali. Nell' elogiare i meriti di questa pellicola bisogna subito lodare la magnifica fotografia in rosso e blu e la stupenda scenografia. Detto questo si possono apprezzare alcuni omicidi che come sempre il nostro Dario sa creare con una maestria inimitabile. L' unico difetto del film è l' attore protagonista che sembra il sosia s****to di Robert Redford.
"La morte". A questa esclamazione e a questa trasformazione della madre tenebrarum ho capito che Inferno era un capolavoro. Mi ha fatto gelare il sangue nelle vene. Sono stato per 2 minuti a contemplare il vuoto.