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L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO regia di Dario Argento

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BlueBlaster     7 / 10  30/01/2015 02:23:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ero titubante nell'affrontare i film di inizio carriera di Argento, i suoi tre titoli giallo-thriller che diedero il via alla sua carriera nel mondo del brivido...non potendo vedere i suoi lavori recenti perché ignobili tanto vale vedere da dove nasceva quell' inconfondibile tocco.
Devo dire che per essere un'opera prima non è davvero niente male e lo dico da spettatore saltuario del giallo all'italiana...la regia è già molto buona e si può notare lo stile del maestro del brivido, di buon livello pure la fotografia di Vittorio Storaro che diverrà un grandissimo esponente della Settima Arte. Complesse ed intriganti le scenografie di Dario Micheli come lo è la cura degli spazi e la geometria delle location che è un fattore importante nel Cinema di Argento e che rivedremo alla grande in "Suspiria"...mi viene in mente la stupenda scena con ripresa dal basso della tromba delle scale.
Musiche davvero buone già da questo esordio e saranno sempre un cavallo di battaglia delle sue produzioni sia da regista che da produttore.
Unico neo tecnico secondo me il montaggio non sempre perfetto, con qualche taglione, ma in quegli anni ho notato che capitava spesso questo montaggio un poco spartano e ricco di stacchi (questo non sarebbe neanche un difetto ma uno stile).
Abbastanza violento e sanguinoso e con scene forti nei limiti di quegli anni, peccato che di quei tempi si osava raramente di più.
Recitazione sufficiente ma nulla di più e personaggi anche un poco caricaturali e a volte con comportamenti innaturali, secondo me assurdo che un indigato americano si metta a fare il detective a costo della vita...vabbè la curiosità ma a tutto c'è un limite!
Buon soggetto di partenza ed accurata la sceneggiatura che mi ha tenuto incollato allo schermo con pochissimi tempi morti. Sono presenti una manciata di sequenze inquietanti ma sopratutto una messa in scena di qualità che rende gradevole la visione, non mancano nemmeno degli inserti simpatici ogni tanto (il trans, il pittore ecc...).
Alla fine della minestra è un giallo neanche eccezionale ma è raccontato bene e le indagini appassionano, lo si segue in attesa di un finale (che in verità sospettavo) abbastanza originale.