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IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON regia di David Fincher

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*Eleonora*     7½ / 10  28/02/2009 22:23:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grr... Che rabbia...
Come avrei desiderato scrivere di questo film come un capolavoro.
Sono uscita dalla sala stordita, mi è parso di essere stata seduta a guardarlo per due giorni. Cercherò di analizzarlo in modo razionale:

La colpa della mia delusione probabilmente va attribuita alle tante, troppe aspettative su questo chiacchierato ed attesissimo film.
Bello, certo, ma confermo che non è un film da Premio Oscar.

Le già citate analogie e richiami con Forrest Gump li ho avvertiti anche io, ma il coinvolgimento trasmesso da "Il curioso caso di Benjamin Button" non ha nulla a che vedere con quello suscitato dal capolavoro di Zemeckis.

La pecca più grande, a mio modesto parere, è stato mettere troppo a cuocere nel pentolone, e ciò è andato a svantaggio dell'approfondimeto psicologico di molti personaggio e di diverse situazioni.
Avrei tralasciato molti elementi come ad esempio

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Piuttosto avrei approfondito maggiormente il rapporto con la mamma adottiva, accentuato gli atteggiamenti infantili di Benjamin nonostante le sembianze da anziano, oppure il rapporto personale con la sua (indiscutibile) malattia.
Non ho apprezzato neanche

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Comunque ho ammirato davvero molto

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Detto questo mi sembra doveroso citare note positive:
La bellezza straordinaria e la bravura di Cate Blanchett ha regnato per tutto il film, forse più del bel Brad Pitt.
Fotografia meravigliosa.
Effetti speciali incommentabili nella loro perfezione, per questo l'Oscar è meritatissimo.

Insomma, un pizzico in più di ingrediente segreto e il film sarebbe stato un capolavoro.
Orfeo  01/03/2009 10:03:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bella recensione, ma...
Le parti che secondo te sono insignificanti o che appesantiscono il film si riducono ad alcune frettolose immagini, spezzoni veloci che hanno la funzione di approfondire la vita "Umana, carnale, passionale" dei protagonisti.
Inoltre io credo che Boyle l'abbia fatto proprio per non far cadere lo spettatore nell'idea che il loro fosse un rapporto puramente platonico, un incontro di anime e di cuori, ma anche e soprattutto di corpi di sensualità e desiderio.
Mi vengono in mente le scene del tavolino all'inizio in cui si coglie

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Non c'è solo poesia e rapporto platonico ma anche sesso e materialità: che sono poi le componenti della vita di ogni essere umano.
Non solo romanticismo, ma anche crudezza, istintualità, "bestialità".

C'è una frase bellissima in cui dayse dice: Non era ancora il tempo giusto, abbiamo dovuto fare le nostre esperienze prima di sentirci sulla stessa linea, prima di trovare la giusta maturità per afffrontare un rapporto serio, prima di poter stare davvero insieme.
Cosa che succede o dovrebbe succedere anche nella vita normale.
In questo io ho trovato molto poetico e interessante il messaggio di Boyle.

Grazie per avermi letto fin qui

ciao