caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

UN GIORNO PERFETTO regia di Ferzan Ozpetek

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
amterme63     6½ / 10  12/09/2008 21:59:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film interessante che però mi ha lasciato abbastanza insoddisfatto. Il tema svolto è quello più congeniale a Ozpetek, cioè quello della famiglia e del modo con cui le persone sopravvivono sentimentalmente nella società di oggi. Il regista non è riuscito però ad andare a fondo, a “spiegare” e approfondire appieno i personaggi nei loro meccanismi psicologici. Nella storia ci sono tra l’altro situazioni e personaggi francamente inutili e quasi strumentali (come tutta la parte legata al personaggio politico). Ho avuto la sensazione di forzatura, che si volessero seguire certi schemi e sensazionalismi di moda oggi. La vicenda rappresentata, ad esempio, è di quelle che fanno scalpore in tutti i giornali e i TG. Il modo con cui vengono presentati e fatti agire i personaggi assomiglia a quello medio e manierato in uso nella fiction televisiva, con un misto di attori di grido e di semidilettanti della recitazione. A me è sembrato che, nonostante il pathos e le emozioni, si volesse soprattutto strizzare l’occhio al mercato. La realtà vissuta è diversa, più dura, più brutta. Gli attori di De Sica e Rossellini avrebbero reso la situazione con un altro piglio, molto più grezzo e meno raffinato, vivendo più che recitando certe situazioni. Insomma, secondo me Ozpetek sta pericolosamente perdendo il contatto con la cruda realtà per approdare a una specie di “maniera” cinematografico/televisiva.
Probabilmente Ozpetek voleva trasmettere un messaggio ben preciso e ha trovato in un romanzo ciò che gli serviva. Questo messaggio è rivolto a dare della vita sociale italiana attuale una visione molto più pessimistica rispetto al passato. Il cardine della società italiana, la famiglia, non è più in grado di reggere o assorbire gli stress e le tensioni della vita di tutti i giorni. L’atmosfera di paura, sfiducia, prepotenza, quasi di violenza che si respira (neppure i bambini ne sono esenti) fa sì che vengano a galla i peggiori istinti dell’animo umano, non più leniti, non più controllati. C’è da dire che il personaggio che rappresenta il “perturbatore”, il “distruttore”, non è per niente spiegato e sviluppato. Così è e così sembra che sia sempre stato. Perché? Di base c’è senz’altro un gusto per la violenza, le maniere forti, evidenziato dal mestiere, ma questo non basta. Dipende dalla natura umana o dall’ambiente in cui si è cresciuti? L’unico accenno a esperienze passate è il fatto che “non ha mai fatto volare un aquilone” e quindi non è mai “diventato un uomo”. Sinceramente troppo poco per spiegare il personaggio. Mastrandrea esercita tutta la sua arte recitatoria (encomiabile senza dubbio) per esprimere il personaggio, ma il tutto rimane in superficie, l’animo non è minimamente rivelato. Il personaggio recitato dalla Ferrari è quello meglio descritto e sviluppato, anche se rimane un po’ smorto, passivo e quasi ingenuo, certamente è quello più adatto per far cadere addosso ogni tipo di disgrazia in un giorno solo. Insomma, anche lei è un po’ “strumentale”.
Intorno a questa storia, se ne intreccia un’altra basata su di un personaggio politico a dir poco inverosimile (il deputato che piange …), una storia inutile e tra l’altro non bene recitata. Serve più che altro a intensificare il messaggio pessimistico dell’opera e dare la sensazione di impossibilità ad essere felici. Se ne poteva però fare anche a meno. Il miglior attore del film è il bambino che ha recitato Kevin. E’ lui l’unico che recita in maniera diretta e spontanea. Bravo davvero.
Il messaggio pessimistico è accentuato dal fatto che stavolta gli amici non possono fare proprio niente per aiutare o almeno lenire. Assistono impotenti e addirittura quasi ignorati, forte com’è l’isolamento e l’incomunicabilità della nostra vita urbana moderna. Questi esseri angioleschi, quasi sovrannaturali (la dottoressa/Finocchiaro), guardano affranti lo sfacelo del convivere moderno. Forse solo un miracolo può salvarci.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER