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IL SEME DELLA FOLLIA regia di John Carpenter

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ULTRAVIOLENCE78     8½ / 10  04/02/2009 17:50:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il più apocalittico film di John Carpenter, che non a caso chiude una trilogia a tema, principiata con l’eccelso “La Cosa” e proseguita con “Il signore del male” (il meno apprezzabile dei tre, a mio avviso). Esso si impernia sulla splendida metafora del libro, la quale è utilizzata per rappresentare l’esistenza stessa dell’umanità come una grande storia scritta di volta in volta da uno “Scrittore” occulto, che si sollazza a creare personaggi mostruosi tesi ad annientarsi a vicenda: che nascono, crescono e muoiono nel male. E non c’è possibilità di scampo: tutti sono attori/spettatori inconsapevoli, pedine manovrate da una Mente superiore, che si bea della violenza e della sofferenza alle quali Egli destina le sue creature. Proprio il più scettico di tutti (il protagonista John Trent) si ritroverà, suo malgrado, a prendere coscienza di questo inoppugnabile e incontrovertibile stato delle cose –come palesa la eloquentissima, e allo stesso tempo inquietante, scena finale del cinematografo, nella quale si riprende John mentre assiste, con incredulità isterica, alla visione della pellicola più terrificante “della sua vita”- e questa medesima presa di coscienza, questa “tetra” illuminazione coinciderà con il sopravvento della follia. Il raggiungimento della Verità fa inevitabilmente diventare pazzi: derelitti emarginati dalla moltitudine ancora ottenebrata dalla sua inconsapevolezza, perché non ancora inghiottita dalle “fauci della follia”.
Non un barbaglio, non un barlume di speranza in questo film, nel quale il regista statunitense dà sfogo ad un pessimismo senza vie d’uscita, mettendo in scena un’umanità costretta a vivere e perire nell’odio e nel dolore perché così è scritto e così deve essere.
Invia una mail all'autore del commento wega  05/02/2009 11:11:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo ho letto poi il tuo commento, che effettivamente un po' combacia con quello che avevo accennato anche se non era altrettanto spiegato, quindi, forse la nostra teoria è più interessante delle altre che ho letto..gh. Mi era piaciuta quella dell' allusione alla Bibbia (credo) appunto come indottrinamento forzato ormai da secoli, con le relative conseguenze messe in scena "esageratamente" da Carpenter.