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ESSI VIVONO regia di John Carpenter

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Marco Iafrate     7 / 10  11/01/2012 17:45:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fate viaggiare la vostra immaginazione così che in pochi secondi e senza particolare fatica possiate arrivare su un pianeta a qualche milioncino di anni luce da noi dove non arrivano i nostri potenti telescopi. Su quel pianeta, lontano dalle mortali preoccupazioni che accompagnano le esistenze degli abitanti della Terra, vive un qualcosa, in numero non accertato ma orientiamoci sul miliardo di anime, le cui sembianze non sono il risultato di un creatore o di un'evoluzione di qualche specie, niente DNA cromosomi o cellule varie, questi esseri cambiano aspetto continuamente, indipendentemente dalla loro volontà, per il semplice fatto che siamo noi, terrestri, a decidere come devono essere fatti, loro non lo sanno ma ogni volta che decidono di farsi una passeggiata sulla Terra, assumono la forma che la mente umana in quel momento suole dargli. Gli Alieni; Oggi sono rappresentati alti e magri, domani tarchiati con un capoccione taurino, ieri erano blu, dopodomani verdi, Tizio li vede enormi insetti rivoltanti, Caio come masse gelatinose, sono quasi sempre cattivi ed hanno un pensiero fisso: Conquistare la Terra.
Ennesimo viaggio fantastico di Carpenter da sempre ossessionato a descrivere una società assoggettata alle forze del male dove un paio di occhiali da sole servono da strumento per distinguere quello che è umano da quello che tanto umano non è, niente mostri, un teschio sostituisce il visetto angelico dei cattivoni ma invisibile all'occhio umano. La metafora è geniale, nella vita di tutti i giorni il nostro sguardo incrocia migliaia di volti sconosciuti, l'espressione di un viso non ci aiuta a capire se la persona che stiamo osservando è buona o malvagia, le parvenze ci regalano sempre delle sorprese, l'abito non fa il monaco ed il male non ha aspetto esteriore ed allora come distinguiamo i buoni dai cattivi? Un bel paio di occhialetti ed il gioco è fatto, il male diventa visibile e di conseguenza vulnerabile, trasparenza intollerante per chi lo pratica, le cose appaiono esattamente per quello che sono, non ci si può nascondere.