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BODY BAGS - CORPI ESTRANEI regia di John Carpenter, Tobe Hooper

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Invia una mail all'autore del commento Alan Wake     6 / 10  23/10/2013 23:48:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Amici, colleghi e maestri nel loro genere, John Carpenter e Tobe Hooper firmano questo horror a episodi in modo convenzionale e spensierato.
Il primo segmento del film ("L'obitorio"), diretto ed interpretato da Carpenter, presenta i tre principali racconti, distaccati e distinti tra di loro, servendosi di uno humour nero esilarante e gradevole, tanto da render leggero non solo lo stacco delle diverse storie ma lo scorrimento complessivo. Dal sadico e spassoso inserviente/cadavere, interpretato sorprendentemente bene da Carpenter, si passa al primo racconto: "La stazione di servizio".
Seppur esso sia un thriller-horror dal soggetto molto semplice, la short story sfornata da Carpenter è probabilmente quella meglio diretta fra le tre: la tensione è ampia e costante dall'inizio alla fine, così come l'angosciante atmosfera che riesce a far immedesimare lo spettatore. Questo slasher, anche se diretto dall'inventore dello stesso sottogenere in questione, non offre nulla di originale, rispetto ai suoi simili, ma utilizza al meglio i suoi delineati stereotipi, come la location, dall'aspetto quotidiano ma dall'angosciante desolazione circostante. Le ottime musiche (ancora di Carpenter) contribuiscono al buono scorrimento e funzionamento di questo segmento. Sinteticamente, la mancanza di una storia vera e propria non pesa sulla visione ma ne limita l'esistenza.

Il racconto "Hair", diretto dal non accreditato Larry Sulkis, racconta dell'ossessione di Richard nei confronti della sua perdita di capelli. Terrorizzato e fissato dalla calvizia, il protagonista non riesce ad accettarsi e a vivere serenamente. Guardando una pubblicità trova, però, la sua soluzione: con un misterioso trattamento presso il dottor Lock ottiene una capigliatura voluminosa e maestosa. La sua bramosia incontrollabile si conclude, però, con un terrificante effetto collaterale.
Probabilmente ispirato al telefilm "Ai confini della realtà", questo episodio possiede una sceneggiatura semplice ma efficace e dai risvolti terrificanti, in cui l'ossessione e l'avidità costeranno molto cari al protagonista.
A mancare di qualità è la messa in scena, maggiormente a causa dell'inesperienza del regista, tanto che nel corso della sua cortissima durata, la storia cade in diverse banalità evitabili.

Tobe Hooper dirige l'ultimo segmento, "Eye", in cui Brent, un giocatore di Baseball professionista, perde l'occhio destro in un incidente stradale. Il protagonista vede però un faro di speranza: un trapianto di bulbo oculare sperimentale può ridargli la sua professione e la sua vita prima dell'incidente. L'operazione sembra però avere un effetto collaterale: Brent inizia a vedere immagini appartenute al vecchio proprietario dell'occhio trapiantato, che si scopre essere un maniaco, stupratore e serial killer.
La storia, più originale e coraggiosa delle altre due, dimostra di essere anche la più intrigante ed interessante. Hooper usa tutta la sua bravura e rende terrificante e ricco di tensione questo racconto, riuscendo a riprodurre un'escalation di avvenimenti che porteranno la trama ad avere anche un tocco paranormale e psicologico, quasi contorto e complicato.
I colpi di scena e le inquietanti sequenze da "flashback allucinatorio" riescono a coinvolgere e ad essere funzionali alla storia contemporaneamente.

Lo spirito superficiale, forse più amichevole e disinvolto che professionale, con cui Hooper e Carpenter hanno prodotto "Body Bags - Corpi estranei" non ha però influito sull'esito finale: il film ottiene il suo scopo principale, intrattenendo lo spettatore utilizzando vari stili horror che non sfociano in stesure complesse ma in semplici racconti del terrore, in cui si vede abbondantemente l'eleganza stilistica distinta dei due registi.