kowalsky 7½ / 10 27/09/2008 12:53:20 » Rispondi Ok, il gioco dell'imitazione di Claude Lelouch è talmente scoperto che... non ci si fa quasi caso. Ma il film è davvero delizioso: non so se K. - nella sua opera più ambiziosa - sia riuscito a catturare interamente lo spirito di una città tanto affascinante quanto astiosa (a quanto dicono, io sogno di vederla da 40 anni!). In bilico tra humus culturale e vena popolare, K. ha di sicuro reso efficacemente le sue contraddizioni, la sua incomprensibile incomunicabilità. Storie di malati di cuore, di donne ferite e di speranze vanificate, storie di gente: memorabile è Luchini (un attore sempre più in crescita) nei panni di un professore anziano innamorato della sua studentessa, ottimi pure la Binoche e Duris. Intuizione geniale: l'episodio del clandestino, che a molti parrà incompiuto, non sappiamo in che modo progredirà, tutto è simbolo di una resa di un'utopia quando guardarsi indietro vuol dire lasciarsi davvero tutto alle spalle. E la felicità propria che corrompe e interagisce (male) sul dolore altrui. Colgo un pò di effettiva superbia solo nella descrizione degli ambienti africani, con le sue piaghe e problematiche sociali, e un vago senso di presunzione: ma poi basta un montaggio sublime e l'ottimo cast per detronizzare ogni perplessità
suzuki71 15/10/2008 11:00:48 » Rispondi Il clandestino si salva, lo vede Pierre nella sua corsa in taxy verso l'ospedale mentre rivede la cartolina ricevuta dal fratello su un ponte della Senna. :-)