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IL SIGNORE DEL MALE regia di John Carpenter

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Spotify     7 / 10  10/07/2020 04:30:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo era l'ultimo film, tra quelli prettamente importanti, che ancora dovevo vedere di John Carpenter. Sicuramente si tratta di un buon film horror, fatto bene sotto diversi aspetti e avente una trama originale. Tuttavia, non mi ha entusiasmato, specie per via di una serie di errori, presenti soprattutto nella sceneggiatura.
Comunque, "Il Signore del Male" è certamente una pellicola che lascia il segno e che pone lo spettatore ad interrogarsi sulla religione cristiano-cattolica e sui suoi personaggi.
La trama è ambientata a Los Angeles e vede un sacerdote, Padre Loomis, richiedere l'aiuto di un professore di fisica quantistica, Howard Birack. Questi è stato chiamato per occuparsi di un misterioso liquido verde, in costante movimento, rinchiuso in una grande teca cilindrica situata nel sotterraneo di una chiesa abbandonata. Nell'ultimo periodo, questa sostanza, ha cominciato ad avere comportamenti più strani del solito e Loomis sospetta che possa liberarsi da un momento all'altro. Birack porta con se i suoi studenti e una volta giunti alla chiesa, i protagonisti notano con stupore lo strano liquido nella teca. Dopo una serie di indagini per capire le origini di questa cosa, si scopre che ciò che è contenuto nel contenitore altro non è che l'anticristo, pronto a liberarsi. Il sacerdote, il professore e tutti gli studenti dovranno cercare di evitare che il male assoluto si diffonda sulla terra e annienti tutta l'umanità.
Carpenter firma dunque un film che tratta la tematica dell'anticristo in un modo diverso rispetto ad altre pellicole del genere come "Omen" o "L'esorcista". Qui, il tutto è rivisitato in chiave più fantasy e con una sceneggiatura che analizza l'anticristo in chiave più scientifica e meno spirituale. Da ciò, si può già evincere che uno degli intenti di Carpenter era quello di approcciarsi a tale materia in maniera logica, razionale, basandosi sui dogmi della scienza. E forse, aggiungo, quello del regista è anche un velato attacco verso la religione cristiana e chi la professa, in quanto i fedeli si abbandonano al loro credo in maniera completa, non considerando neanche le spiegazioni che la scienza offre a riguardo di tali argomenti.
La tematica principale che il director affronta però, per lo meno dal mio punto di vista, è proprio il concetto di Dio e di Satana, chi è l'uno e chi è l'altro, come si rapportano, se esistono o no, se sono realmente nemici e se semplicemente sono l'uno il riflesso dell'altro (teoria questa molto interessante). Insomma, tutte cose alle quali l'uomo cerca, da secoli, di trovare una risposta. E' senza dubbio un tema difficile da argomentare e lo stesso Carpenter ha voluto mantenersi sulla questione in maniera piuttosto vaga, senza andare a scavare troppo, facendo bene secondo me. Si, perché altrimenti il tutto avrebbe rischiato di ingarbugliarsi e si sarebbe perso sia il nocciolo centrale della trama, sia l'atmosfera orrorifica dell'opera. Tuttavia, l'idea di come il regista volesse trattare ed esprimere il suo pensiero ci sta, è sviluppata bene e non era facile applicare un argomento così profondo e contraddittorio quale Dio e Satana ad un contesto filmico come quello messo su da Carpenter in "Il Signore del Male".
La caratterizzazione dei personaggi è discreta seppur il cast sia corale, quindi non c'è un vero protagonista e di conseguenza il regista non si è focalizzato su un singolo soggetto. Comunque, il prete è sicuramente una figura interessante, da sempre l'idea di sapere molto più di quel dice e, in più occasioni, lo vediamo spesso combattuto, come la sua fede fosse in dubbio. D'altronde lui, già chiamando un professore di fisica quantistica arriva a dubitare dei propri principi religiosi. La figura di Brian Marsh non regala particolari sussulti, è un personaggio come tanti ma, tutto sommato, quadra bene all'interno della storia e non da l'idea di essere il classico belloccio messo lì solo per fare l'eroe della situazione. Molto simpatica invece la figura dello studente orientale, da sicuramente un po' vivacità.
La suspense non manca in certi passaggi, specie nella parte finale del film dove i nostri protagonisti devono trovare un modo per salvare la pelle. Ma Carpenter riesce a creare della buona tensione anche in altri frangenti, come ad esempio durante la scena della trasformazione di Kelly, momento che tiene lo spettatore sulle spine. Oppure, ottimi ed inquietantissimi i fermo immagini e le inquadrature sui mendicanti posseduti. Non c'è invece eccesso di splatter, e forse è un bene perché il film così risulta essere più reale. Poche sono le scene dove si vede del sano gore, e quelle presenti sono comunque sono realizzate benissimo. Effetti speciali ottimi, e pensare che l'anno di uscita della pellicola è il 1987. Oggi, dopo più di 30 anni, tali effetti risultano maledettamente efficienti, sono veritieri al punto giusto. Il liquido verde sembra davvero reale e non pare affatto plasticoso. Poi si, qualche scena, vista al giorno d'oggi, risulta un po' pacchiana, ma ci può stare. Sempre meglio degli inutili jumpscare degli horror odierni.
Il finale è molto bello, aumenta il punteggio finale del prodotto. Non c'è nulla di troppo pirotecnico, anzi, si tratta di un epilogo molto amaro, quasi ai limiti del drammatico. Quell'ultimissima sequenza poi, che lascia tutto in dubbio, ci sta a pennello.
La fotografia funziona quanto basta in quanto è parecchio essenziale, però conserva quei toni cupi, tendenti al blu notte, che giovano in favore di un clima freddo e cupo.
La scenografia in se è molto affascinante. E' ideale per la trama del film, però non è valorizzata troppo bene, a parer mio, da Carpenter. Infatti, essendo il ritmo non molto dinamico, la storia ci mette tempo a prendere forma e il tutto, si svolge praticamente solo in interni, ossia nella chiesa abbandonata. Alla lunga, ciò può risultare un po' stancante. Il film poi va alla grande nell'ultima mezz'ora, però nei primi 60 minuti succede davvero poco e scappa qualche sbadiglio. Quello che comunque non fa mai calare l'attenzione dello spettatore, è la tensione costante.
Il cast non è il massimo, anche se sono presenti alcuni fedeli attori di Carpenter come Donald Pleasence e Victor Wong. Nessuno spicca per particolari doti recitative, anche se bisogna dire che Pleasence è sempre uno che davanti alla cinepresa sa starci come si deve. Il suo punto forte sono sicuramente gli sguardi, e in questa performance, l'attore, ne da la conferma. Lisa Blount bellissima. Curioso cameo di Alice Cooper, famosa rockstar, nelle vesti di un mendicante posseduto.
Colonna sonora valida ma non incisiva come in altri lavori del regista. L'ho trovata un po' ripetitiva e scopiazzata da musiche di altre pellicole dello stesso Carpenter. Tuttavia, nelle scene di tensione funziona bene.
Il difetto maggiore dell'opera secondo me, è la sceneggiatura: a volte risulta contorta, con dialoghi che non vanno da nessuna parte, accartocciandosi su se stessi. L'idea poi di miscelare il tema del maligno con la metafisica era ottima e può considerarsi riuscita dal punto di vista della regia, ma da quello della sceneggiatura è un buco nell'acqua. Questo perché, i già citati dialoghi sono fin troppo verbosi ed impostati su un unico versante, ossia proprio quello della quantistica e della scienza, risultando non facili da capire a tutti. E il fatto peggiore è che per tutta la durata del film, le battute dei personaggi sono stabilite su questa direzione. Poi, certe cose sono spiegate male o non vengono del tutto chiarite. Stesura dei personaggi modestissima. Insomma, lo screenplay è un po' tutto da rivedere.


Conclusione: in definitiva "Il Signore del Male" è un bel film, incentrato su un argomento molto intrigante. Con delle dovute accortezze in più poteva essere decisamente migliore, ma rimane una pellicola degna di nota. Inferiore (anche di parecchio) però ad altri horror di Carpenter come il successivo "Il Seme della Follia" o "Halloween".