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IL SIGNORE DEL MALE regia di John Carpenter

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Invia una mail all'autore del commento Alan Wake     9½ / 10  10/09/2013 18:59:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Narrante un tema nato più di 10 anni addietro, Carpenter scrive e dirige "Il signore del male", il cui soggetto affronta il tema dell'anticristo per sovvertire la concezione umana e terrena della realtà .

Con la morte di un prete facente parte di un arcano ordine religioso, le chiavi di una segreta cripta passano nelle mani di padre Loomis: in questa cripta vi è un'antichissima urna contenente una sostanza ignota. Il prete, pertanto, chiede ad una equipe universitaria di fisici di studiare e comprendere la sostanza situata nel sottosuolo della chiesa.
La prima parte della pellicola mantiene un assetto lento ed enigmatico, in cui vengono introdotti i personaggi, ma nel quale a predominare vi sono dialoghi matematico-filosofici logorroici e paradossali, riguardanti la relatività e la natura della materia a livello subatomico.
L'astrattezza e la concretezza vengono miscelati da Carpenter in una sceneggiatura brillante e visionaria, che coinvolge anche il rapporto tra fede e razionalità e tra scienza e metafisica.
Sepolto da secoli sotto la chiesa vi è anche un testo biblico arcano, tenuto nascosto insieme all'urna. Custode delle segrete verità su Dio e su Gesù Cristo, il libro viene tradotto, portando alla luce una realtà inimmaginabile nella quale la storia del Cristianesimo viene ribaltata.
Infatti si scopre che il male, crescente nei meandri della Chiesa, è stato tenuto nascosto dal Vaticano, che ha sfruttato l'immagine di Cristo per coprire il vero avvento misericordioso: quello del principe delle tenebre (tradotto, come al solito, in modo sbagliato in italiano).
Questo "principe dell'oscurità" è mostrato come l'opposto dell'immagine di Dio, senza mai citare "satana" o il male, distante dalla sua vera natura.
Passando la notte nella chiesa, i ricercatori iniziano ad avere sogni verosimili, che si identificano come delle trasmissioni provenienti dal futuro che avvertono di un imminente cambiamento, avvenuto con l'arrivo dell'oscuro messia. Dunque, anche i sogni assumono un aspetto concreto e solido, miscelandosi anch'essi nel vortice che lega concretezza e irrealtà.
Imprigionati nella Chiesa da una folla di uomini violenti dall'aspetto macabro e maligno, che sembrano essere seguaci richiamati dal potere proveniente dalla chiesa, i membri del gruppo di scienziati e studenti vengono attaccati dalla sostanza fuoriuscita dall'urna, che prende possesso di mente e corpo dei protagonisti.
L'atmosfera, ricca di tensione irrespirabile, è costituita da scene ripugnanti e nauseanti, che esaltano gli effetti speciali semplici e misurati, ma comunque ottimamente funzionali e visivamente eccezionali. Ottimo anche il trucco, terrificante e demoniaco, che accresce la potenza dei colpi di scena. La stessa fotografia morta e scarsa rende le ambientazioni e le inquadrature cupe e tetre.
Molto positivo anche il reparto attoriale (che riporta nel cast di Carpenter sia Dun che Wong dopo "Grosso guaio a Chinatown"), specie un ottimo Pleasence, convincente nel cambio di recitazione, coincidente col punto in cui il suo personaggio (Padre Loomis) si vede infranta la fede sulla quale ha costruito la sua esistenza.
La pellicola fa perdere i protagonisti, così come lo spettatore, in un sottilissimo confine tra realtà e metafisica (sfondato da Carpenter col successivo capolavoro "Il seme della follia"), individuando punti in cui si omogenizzano, per cancellare la uniformità che quotidianamente attribuiamo alla tangibilità.
Il pessimismo cosmico del regista si unisce alla sua visione neutrale ed imparziale, che non distingue bene e male, per infrangere le scontate apparenze e guardare il tutto da un punto di vista totalmente differente.
Riguardo a sceneggiatura e regia, questo film rappresenta una delle vette più alte del regista, in cui sono notevolmente ammirabili il suo stile e la sua poetica, unificate per formare un capolavoro del genere horror e non solo.