Goldust 7½ / 10 21/10/2014 11:55:44 » Rispondi Chissa' che per il suo "La maledizione dello scorpione di giada" il buon Woody Allen non abbia preso spunto da questo bel noir di Preminger, anch'esso incentrato sulla manipolazione della mente umana. Un noir sui generis però, dove la componente psicologica riveste un peso capitale ( sulla scorta di "Io ti salverò di Hitchcock" ) e dove il triangolo amoroso tra i protagonisti ( qui il riferimento è a "Vertigine", dello stesso Preminger ) è solo abbozzato e strumentale al cattivo di turno. Se l'accostamento ai delicati temi psicanalitici nasconde sempre delle insidie - compreso quello, per fortuna scongiurato, di banalizzarne le vicende - il lavoro di regista e sceneggiatori sull'impianto drammatico dello script è invece eccellente, con l'obiettivo di coinvolgere lo spettatore assolutamente centrato. I movimenti avvolgenti di macchina di Preminger esaltano la bellezza della Tierney e la meschinità di Ferrer, l'assoluto mattatore della pellicola, ma non possono nulla sul rigido e vagamente assente Richard Conte.