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TI STRAMO - HO VOGLIA DI UN'ULTIMA NOTTE DA MANUALE PRIMA DI TRE BACI SOPRA IL CIELO regia di Pino Insegno, Gianluca Sodaro

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outsider     6 / 10  25/12/2009 16:17:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un film demenziale, ovviamente una parodia a tratti troppo enfatizzata dei noti personaggi di Moccia, più che dei film del noto e validissimo ritrattista della gioventù di oggi.
Non mi sono meravigliato di momenti in cui si sconfina nella situation comedy di banale forma, come nel caso della sorella grassona con tre cellulari, ma era inevitabile vista la provenienza del pur simpaticissimo Insegno.
Bravi i due attori protagonisti, alla loro prima prova.
Personalmente sono un ammiratore di Moccia e dei suoi due bei film, inequivocabilmente validissimi per giovanissimi e teenagers e per semplicemente giovani vent'enni-venticinquenni.
Pertanto considero questa pellicola un momento in cui ci si può divertire con una parodia banale, da salottino, con due risate senza dimenticare cosa il regista ha voluto realizzare. Niente di più niente di meno.
Moccia resta un mito, un mostro sacro del cinema moderno Italiano, intoccabile come tutti i pionieri. Già in Francia negli anni '80 Il Tempo delle mele, interpretato dalla bellissima Sophie Marceau aveva celebrato il sentimento, andando evidentemente più in là di Laguna Blu prima e Paradise poi, che si astraevano dai temi sociali per naturali scenari di regia. Il cammino del trattare step by step ( è proprio il caso di dirlo) la famiglia e l'ambiente e di farlo all'interno di una storia che piaccia ai giovani, per quello che loro realmente sentono e provano, nel loro ambiente, è una cosa mirabile se fatta con realismo e maestria nel riquadro familiare trattato con le ripercussioni annesse.
Ma questo appunto è un altro film.
LoSpaccone  25/12/2009 16:24:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Moccia resta un mito, un mostro sacro del cinema moderno Italiano, intoccabile come tutti i pionieri..."
Probabilmente queste poche parole spiegano perchè ti piacciono i commenti di Joker.
outsider  25/12/2009 20:04:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti rispondo perchè è Natale e voglio essere clemente.
Devi capire, o almeno, se sei un essere umano e vuoi essere considerato tale, le cose che uno dice nel contesto in cui le dice.
E certamente, in quel contesto, Moccia ha scritto le storie, sono piaciute, sono nati i film. Gli interpreti scelti sono stati molto bravi. Le storie trattate inquadrando una società che, piaccia o non piaccia a Te, è così. Nei film si vede la nostra bella capitale, invidiata all'estero, giovani che sono ancora in grado di sognare, amare, guardare le cose da un punto di vista autentico, magari vedendo, senza giudicare, gli errori dei genitori basati su scelte materialistiche errate.
Nel Tempo delle mele, in quel bellissimo stile del cinema francese che io per primo amo, questo non c'era, era tutto più immediato, allegro, veloce. Eppure i francesi, più nazionalisti di noi, capirono e apprezzarono quell'opera, certamente più adolescenziale di questa che è solo in parte adolescenziale, ma investe anche i giovani, rimanendo in un discorso contestuale che, piaccia o meno, esisteperchè esistono fasi, epoche, modi di vivere, modi di pensare, passaggi umani e sentimenti.

Poi, per quanto riguarda Joker, è una persona intelligente che sa scrivere e conosce il cinema e, se non condivide un giudizio, non fa come alcuni che gratuitamente arrivano a provocare.

Auguri.
LoSpaccone  26/12/2009 18:46:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Moccia non inquadra nessuna società, è solo un autore furbo e ruffiano che ha trovato successo facendo leva sugli scompensi ormonali degli adolescenti, sulle naturali debolezze e nevrosi di una determinata fascia d'età, come farebbe qualsiasi azzeccata agenzia pubblicitaria.
Quando si indaga nella sfera dei sentimenti ci sono 2 modi per farlo: uno è quello superficiale, che si limita alla descrizione dei comportamenti di facciata, delle manie e dei vezzi più facilmente percepibili. Un modo che stimola nel lettore l'immedesimazione diretta e sempliciotta, che si basa sull'adesione ad un insieme stereotipato di atteggiamenti, situazioni e modi di parlare (la cotta non ricambiata, l'incomprensione con i genitori, l'idioma giovanile, l'uso degli sms, e tanti altri) e soprattutto che appiattisce la molteplicità di sfumature e la complessità dell'interiorità di ogni singolo individuo. In pratica tutte quelle caratteristiche che definiscono il concetto di MODA. Ed è questo secondo me lo stile di Moccia. Non occore conoscere il mondo degli adolescenti o la società per adoperarlo.
E poi c'è un modo più profondo, quello che parla al profondo di ogni essere umano, che fa capire cosa c'è dietro un comportamento. Un modo che cogliendo la sincerità di un sentimento individuale automaticamente fa venir fuori l'universalità di quel sentimento,
che ti fa capire quanto ci possa essere di te in un ragazzo di inizio ottocento, che parla un'altra lingua, vestito diversamente da te, con abitudini diverse dalle tue e che non sa cosa significa TVTB.
Io posso considerarmi ancora giovane e quando ero adolescente e alle prese con le prime delusioni d'amore o similia non avvertivo il bisogno di sentirmi rassicurato dal fatto di trovare riscontro dei miei patimenti negli scritti di qualche autorucolo, magari mi bastava parlarne con qualche amico.
Ecco, il successo di Moccia si basa su questa contraddizione: gli adolescenti di oggi sono quelli che hanno più mezzi a disposizione per comunicare e paradossalmente sono quelli più soli. Ed è la solitudine di chi passa molto del suo tempo a scrivere mssgini, al computer e con l'ipod, e che però si sentono capiti da un signore che in realtà non conosce niente di loro, quando invece gli basterebbe parlare con qualcuno guradandolo negli occhi, senza nessun tipo di filtro.
Non c'è bisogno di Moccia per capire come ci si sente in certe situazioni, come non c'è bisogno di vedere "Io e Marley" per capire come ci si sente quando ti crepa un cane che hai da 10 anni.
Invece c'è bisogno di qualcosa che ti faccia capire chi sei veramente e io da adolescente ho capito qualcosa di me leggendo Werter, Copperfield, o anche Ragazzi di vita, a suo modo.

Sulle competenze cinematografiche di Joker poi si potrebbe aprire un discorso lunghissimo. Secondo me non riesce ad elaborare un pensiero minimamente analitico che non sia "è bello/è brutto" salvo poi cercare di ampliarlo in fase di scrittura adoperando altri aggettivi messi a casaccio e spargendo banalità ovunque. Qualche volta cerca di elaborare una riflessione un pò più articolata sulla base dei suoi pregiudizi ideologici, ma il risultato è comico, come nel caso di un western (non ricordo quale) che non era credibile perchè c'era una donna infedele e arrogante (quindi in contrasto con le sue presunte idee a riguardo)

LoSpaccone  26/12/2009 18:52:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perdonami ma la clemenza non è una delle mie doti migliori.
Se hai tempo tra un romanzetto e l'altro ti consiglio la lettura di un libricino, un saggio, che a me è piaciuto molto e che può darti qualche mezzo in più per capire il mondo giovanile (quello vero) e di riflesso alcuni aspetti della società di oggi, soprattutto quella italiana: "L'ospite inquietante. (Il nichilismo e i giovani)" di Galimberti.
outsider  26/12/2009 21:43:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, non è mia abitudine nè insultare per rabbia nè rifiutare un suggerimento.
Penso, credo, so di essere un essere pieno di amore, modestia e umiltà, pertanto, se un altro al mio posto, la major parts di persone nella medesima situation avrebbe mal risposto a te come tutti i tuoi presunti amici qui su filmscoop, io non solo Ti ringrazio e cercherò questi saggi per vedere e capire perchè la vita è aprire gli occhi su tutto e la vita è conoscenza nella sua forma più alta, ma accetto con apertura e cuore sincero la possibilità che io possa essere carente di qualcosa e magari arricchirmi leggendo quello che tu mi hai suggerito.
Dico questo sinceramente. Proprio perchè mi embri una persona intelligente che ha risposto argomentando e non insultando però, mi meraviglio di quello che tu scrivi su Joker che io considero un amico conosciuto qui sul web e rispetto. Sicuramente è un cultore di cinema e mi pare anche una persona abbastanza sensibile. Poi l'esempio che tu fai, non dimenticare ti ripeto, devi vederlo uno nell'ambito della pellicola di cui evidentemente si parlava, dove noi parliamo oltretutto da spettatori di una catena di sentimenti che il regista vuole portare a noi, pertanto non possiamo essere asettici su una riproduzione che stimola volutamente alcuni sentimenti in noi; due , ti ripeto, vedi di inquadrare quello che uno dice per il momento e per la situazione in cui lo dice, altrimenti rischi di perderti e di capire i tuoi errori quando è tardi.
In questo contesto, ribadisco il discorso su Moccia.
-Pur infatti apprezzando sinceramente il tuo argomentare non posso considerarlo valido e assoluto o assolutista.
L'essere umano è variegato e il buon Moccia rivolgersi vuole alla società.
Come potrebbe farlo altrimenti oggi?
Attenzione, con la tua affermazione hai demolito in un botto il modo di fare cinema degli anni '60 o '70, che ha sfornato colossi cinematografici con personaggi interpretati da Gassmann, Tognazzi e la Spaak ( ricordi il Sorpasso o il film in cui Tognazzone maturo ingegnere in spider s'invaghisce per la Spaak giovane che giustamente lo snobba) dinanzi ai quali m'inchino.
Sei sicuro di volerlo fare?
In questo riquadro Moccia è un colosso e fa la sua parte in questi anni, probabilmente già passati, in questo riquadro, in questa nazione, in questo momento. Evidentemente non tutti possono essere uguali a Te, a me o a nessun altro.
Considera sempre il contesto e il riquadro del dipinto.
Consentimi questo piccolo suggerimento dalla mia modesta ed umile posizione di iscritto a questo forum in quanto, con la medesima umiltà e modestia, io seguo i suggerimenti altrui quando, come detto nel tuo caso, mi paiono equilibrati e provenienti da una seria volontà costruttiva.
Saluti e Auguri di Buone Feste.
LoSpaccone  15/01/2010 20:56:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
1) sono romanzi, non saggi
2) Il fatto che tu possa indirizzare il mio discorso anche al cinema di Gassman, Monicelli ecc allora mi da l'idea che tu non l'abbia capito
3)mi preoccupa che quindi indirettamente tu stia ammettendo che Moccia oggi fa quello che facevano Risi e Monicelli 50 anni fa.
E questo la dice lunga su cosa certa gente intenda per cultura nella nostra bella italietta di oggi
outsider  16/01/2010 13:14:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma per favore, vai a fare il saccente nella tua di italietta e non l'attaccabrighe qui!