pompiere 7 / 10 29/04/2010 13:59:19 » Rispondi Un amore con (ri)morso. Un invaghimento ponderato. Un “vorrei ma non posso” crucciato quanto basta. E una variazione sui vampiri, visti nella società di oggi, abbastanza sorprendente e riflessiva. Questo, in estrema sintesi, è il romanzo della Stephenie Meyer che ha avuto il merito di scrivere bene una storiella d’amore adolescenziale, inserita in un contesto fantastico attraente e suggestivo.
Una volta usciti dalle pagine del libro e catapultati nella traduzione filmica ecco che nascono le prime valutazioni. Balza subito all’occhio il personaggio di Isabella interpretato da Kristen Stewart: scoordinata e imbranata nel giocare a pallavolo o anche semplicemente nel camminare, leggiadra nel rivolgere lo sguardo verso il suo adone, accorta in certi battiti di ciglia, inciampa e scuote la testa con grazia. Il suo apporto attoriale è abbastanza accidentato e riuscito.
Robert Pattinson, al contrario, non rende al massimo l’idea di un personaggio riservato e tormentato insieme. Manca quel sorriso che spesso affiora tra le pagine del libro. Il suo Edward è più simile a un replicante che a un vampiro che perde la testa per amore. Cerei damerini, per una volta i vampiri sono più smaglianti degli umani: i vestiti bianchi e l’abitazione moderna con i vetri trasparenti fanno da contraltare a maglioni a collo alto, abiti consunti e case arrangiate. Gli umani ritengono ormai la loro decadenza routine. Fondamentale in questo confronto l’apporto di una fotografia algida, riflettente i toni del blu e del verde.
Con inquadrature puntuali sugli occhi cangianti del non-morto, e indagando su altri dettagli fondamentali presi in prestito dalle piacevoli pagine del romanzo, la macchina da presa vaga nelle notti insonni della cameretta di Forks, tra i cappelli dei diplomi, i piovaschi e la sensazione di umidità dell’Olympic Rain Forest e dei suoi scenari. Tutto ciò è frutto del lavoro della regista Catherine Hardwicke (la ricordo nel suo bell’esordio, “Thirteen”), la quale innalza “Twilight” a un film non solo per ragazzi. Il suo trattenersi nel mostrare comode soluzioni sessuali (che comunque non sono presenti nel romanzo) rende la regia universale, quasi retrò, con quella pudicizia necessaria a descrivere un amore discreto che nasce a poco a poco e che non è per niente scontato.
La sua direzione spigliata, sarcastica, che lascia spazio anche all’eccentrico (vedi la bella partita di baseball) è una delle più vigorose allegorie della modernità: gli adolescenti che si guardano a lungo senza avere il coraggio di proporsi veramente e si abbandonano con facilità alle sirene delle ricchezze, della bellezza, dell’eleganza e dello sfarzo. E’ uno stile che si fa complice della scrittura di Melissa Rosenberg (già autrice della serie tv “Dexter”) a cui ogni tanto scappa di mano la plausibilità di una ragazza che “cede” così volentieri e senza troppe menate ai canini dei vampiri. E può spiazzare e irritare chi non ha letto la novella.
bulldog 29/04/2010 14:46:24 » Rispondi Pompiè , fatto uso di droghe ultimamente? :-)
pompiere 29/04/2010 18:54:16 » Rispondi Io faccio sempre uso di droghe. Aiuta a scrivere meglio :-)
KOMMANDOARDITI 29/04/2010 19:55:00 » Rispondi Se aiuta a scivere meglio allora Manzoni e D' Annunzio quante montagne di cocaina si saranno mai aspirate !?!? :-D
KOMMANDOARDITI 29/04/2010 20:26:45 » Rispondi Ahia! Mi stai sfidando a singolar tenzone :-D CAVE CANEM ;-)
KOMMANDOARDITI 29/04/2010 15:00:17 » Rispondi Strano che in questa recensione non ci ha citato Berlusconi......di solito è mooooolto affezionato ai bersagli facili facili :-D :-D :-D
pompiere 29/04/2010 18:54:48 » Rispondi Berlusconi non è truccato come Edward. Che c'entra, scusa? :-)