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BITCH SLAP - LE SUPERDOTATE regia di Rick Jacobson

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  07/09/2011 10:58:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
C'era una volta un regista underground di nome Russ Meyer,amante delle bocce enormi e sempre pronto ad indignare l'America più bigotta con le sue pellicole grondanti espliciti ammiccamenti sessuali e violenza selvaggia,spesso perpetrata da donne in un'epoca in cui i diritti femminili erano un'esclusiva per poche elette.
A distanza di circa quarant'anni Rick Jacobson modernizza con spruzzate pulp lo stile del grande artigiano, lasciando praticamente intatti i contenuti e riproponendo un film sulla falsariga di leggendarie pellicole di cui "Faster, pussycat!Kill! Kill! Kill" è l'esempio più celebre.
Operazione che non riesce del tutto,se come allora la trama è poco più che un pretesto per dar sfogo a sesso e violenza a iosa oggi la sostanza del progetto viene ridimensionata da un contesto artistico e storico radicalmente mutato.Non resta quindi che lasciarsi andare e cercare di trarre massimo godimento da un pellicola difettosa eppure schiettamente debitrice verso le proprie origini.
Almeno per quanto riguarda i requisiti estetici il cast è di quelli azzeccati,il trio Cummings/Voth/Olivo/ è una meraviglia per gli occhi.Finite in mezzo al deserto con un ostaggio scomodo le tre ragazze saranno protagoniste di un'avventura dalla struttura narrativa zoppicante,intervallata da numerosi flashback spesso buttati lì.
Misericordiose nel concedersi al regista e allo spettatore abbelliscono le loro peripezie con momenti soft-core in cui fanno sfoggio delle loro appetibili grazie.I ralenty su curve da infarto si sprecano,mentre giochini con l'acqua e parentesi di sesso saffico si avvicendano insieme agli artificiosi raccordi narrativi in cui personaggi tragicomici si accumulano lasciando più di qualche perplessità.
Jacobson,scalmanato nel voler omaggiare e citare a destra e a manca, amplifica a più non posso finendo spesso con lo strafare, salvandosi per sua (e nostra) fortuna con un'ironia magari non smagliante ma quanto meno in grado di far assorbire senza troppo sforzo le pensate più strampalate.Se non fosse per il linguaggio più che colorito,per gli effetti speciali e una discreta dose di sangue e scene hot sembrerebbe di trovarsi in una puntata dell'imbarazzante serie tv "V.I.P." ,quella con Pamela Anderson tanto per intenderci.
Personalmente ho trovato questo tentativo di rispolverare un certo cinema di genere meno apprezzabile rispetto ai lavori di Tarantino o Rodriguez,al tempo stesso se preso come intrattenimento senza pretese può divertire.
A chiudere una nota di merito per le coreografie dei combattimenti,decisamente riuscite grazie alla supervisione di Zoe Bell che qualcuno ricorderà come attrice in "Death Proof".