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PROSSIMA FERMATA: L'INFERNO regia di Ryuhei Kitamura

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albert74     6½ / 10  09/06/2016 23:13:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film parte con ottime premesse da quell'ottimo racconto di Barker che è macelleria mobile di mezzanotte. Peccato che il regista giapponese, coadiuvato dallo scrittore stesso, si senta in dovera di sviluppare l'aspetto visivo a discapito di tutto il resto.
Il film è caratterizzato da atmosfere cupe, con tinte azzurrognole, metalliche, grigiastre laddove - a parer mio - sarebbe stato meglio far prevalere tinte patinate, dorate, "antiche".
Il bianco del neon della metropolitana toglie quel fascino che sarebbe meglio accentuare magari giocando con chiaroscuri. A tratti ciò accade ma solo nelle scene della casa del macellaio e nella parte finale del film.
Stilisticamente - malgrado questa mia critica - è ineccepibile, il talento del regista nel padroneggiare la telecamera per mettere in luce gli aspetti visivi e cupi del contesto scenico.
I problemi vengono con la recitazione, piuttosto anonima, con le scene splatter che sembrano buttate a casaccio le quali, se fosserò state dosate meglio, sarebbero state quasi perfette.
lo splatter qui è veramente eccessivo: bulbi oculari che schizzano fuori dalle orbite, sangue a litri, unghie strappate, ganci da macellaio infilate nelle carni vive. Il regista non lesina nulla. Ci poteva anche stare ma andavano equilibrate con tutto il film e non gettate lì a casaccio.
Il finale è una sorta di duello, una mattanza in cui stavolta vengono accentuati i toni patinati, caso raro in tutto il film. Diciamo che è nella media.
Insomma è un horror-splatter che parte da una buona idea ma confezionato male, a tratti prolisso e recitato in maniera svogliata.
Sarebbe stato un ottimo horror se si fosse scelta una regia a 360 gradi piuttosto che far prevalere solo il lato estetico.
così si salva solo per alcune scene ma nell'insieme delude.